martedì 22 febbraio 2011

Damanhur

 Sito in un angolo della Valchiusella (TO) si trova una città insolita, fantastica, chiamata Damanhur, che significa "Città di Luce", in cui risiedono circa cinquecento persone, altrettante vivono e lavorano nei dintorni, sulla collina circostante. E' un esempio di "nuovo mondo" in cui si applica una filosofia spirituale e si convive in perfetta simbiosi con sé stessi, la natura e le Forze che regolano l'Universo. Ha una propria struttura sociale, politica ed economica, con una Costituzione, la sua moneta, le scuole interne, una Libera Università con corsi e seminari, la foresteria per accogliere coloro che intendono passare periodi di studio e riposo, un ufficio turistico, una Casa Editrice, la Galleria d'Arte, decine di laboratori artigianali e negozi, come l'erboristeria, l'atelier in cui acquistare tessuti e accessori in cachemire e fibre pregiate tinte con colori naturali e tessuti a mano su antichi telai.
Ma Damanhur è anche una Federazione composta di regioni, ognuna con il suo territorio, il proprio governo e le sue specifiche caratteristiche. La capitale è Damjl, il punto in cui, negli anni Settanta, è sorto il primo nucleo di quella che sarebbe poi divenuta la "Città di Luce".
Percorrendo la Via della Speranza, a sinistra si trova l'altare dedicato alla Terra. Dopo la curva si vedono le colonne del Tempio Aperto, in terra rossa. L'opera, la cui realizzazione è iniziata nel 1985 ed è durata tre anni, è un luogo dedicato alla celebrazione e aperto alla ritualità di tutte le filosofie e percorsi spirituali. E' composto da 24 colonne alte più di otto metri, realizzate in argilla rossa mentre le due più alte sono composte in "pietra giovane", una composizione di polvere di marmo e resine.
In fondo al Tempio si trova l'Altare del Fuoco, dedicato all'elemento che è il simbolo di tutto ciò che è vivo e mutevole. La struttura viene usata per le feste, le cerimonie, per il teatro e la musica.
Ogni mese, con la Luna piena si tiene uno dei più importanti rituali di Damanhur: il Rito dell'Oracolo. Le linee bianche e blu tracciate in terra, servono per gli esercizi di concentrazione e ampliamento delle percezioni. Dietro l'altare si sta costruendo un grande anfiteatro. A sinistra del Tempio si nota un grande prato con un circuito tracciato con pietre colorate. Le funzioni dei circuiti sono specifiche e indicate da un cartello posto all'entrata. Ogni tracciato consente di mettersi in simbiosi con le Linee Sincroniche ed utilizzarne le energie: simili a grandi fiumi di energia queste Linee circondano la terra collegandola con l'universo. Le Linee Sincroniche sono organizzate in un reticolo composto da 9 linee verticali e 9 orizzontali, a Damanhur se ne incrociano quattro e il "Tempio dell'Uomo" è stato costruito seguendone lo scorrimento all'interno della terra.
Per i cinesi sono la "Schiena del Drago" che trasporta i pensieri e le idee,ed è attraverso esse che ci si può collegare con qualsiasi punto del pianeta. I bimbi possono giocare nelle strutture con i giochi, nei pressi della fontana. Una casa bianca ha la funzione di scuola. Damanhur ha delle scuole interne elementari, medie e l'asilo nido, in cui i ragazzi, oltre gli insegnamenti previsti dal programma ministeriale, seguono corsi di lingue straniere, informatica, erboristeria e ambiente.
Sarà interessante soffermarci nell'Atelier di Statuaria in cui gli artisti modellano le ceramiche. Dietro questa costruzione si potrà vedere l'eliporto e una grande spirale di pietra. La spirale è un segno magico e percorrerla quando ne è stata attivata l'energia può essere utilizzata per scopi terapeutici.
Proseguendo la "Via della Speranza" si giunge alla grande gradinata che conduce alla piazza e agli uffici amministrativi di Damanhur, L'Ufficio Internazionale, quello per le Relazioni per l'Italia e la Cyber (informatica che si occupa anche del sito Internet).
Dietro questo gruppo di case, in Piazza del Popolo, si trova l'ingresso al Boschetto della Coscienza, che però è un luogo riservato e dedicato alle forze della natura. Nel punto più alto sorge l'altare dedicato all'aria mentre più all'interno vi è quello dedicato all'Acqua. All'ingresso troverete l'Ufficio Informazioni, la sede del giornale, uno studio di pranoterapia, alcuni negozi e il bar in cui potrete gustare i pasticcini prodotti dai laboratori artigianali di Damanhur.
Ma Damanhur non è racchiusa solo in questo villaggio e prosegue con oltre sessanta altri insediamenti abitativi sparsi nella valle. I più fortunati potranno assistere all'emozionante Concerto delle Piante, nel Bosco di Etulte. Sofisticate apparecchiature elettroniche permetteranno di ascoltare il "suono" di querce, castagni, betulle. Il "Bosco Magico" è la sede di esperienze a contatto con la natura. In un apposito stand si potranno avere informazioni sul programma dei "Concerti del Bosco".
Chi volesse portarsi a casa un "pezzo di Damanhur" potrà acquistare una Selfica (o Self), l'antica scienza già in uso presso Egizi e Celti che si basa sull'associazione tra le forme e i materiali. La Selfica realizza strutture in grado di ospitare e direzionare energie capaci di interagire con l'uomo e l'ambiente.
La forma della Self più in uso è la spirale che è la struttura base dell'Universo ed è composta da metalli, in particolare l'oro, il rame e sono preparate per diversi livelli di utilizzo: quelle personali, per rafforzare l'aura e quelle per agire sugli ambienti. In cui viviamo.
Per gli acquisti non dimenticate di cambiare gli Euro in Credito, la moneta di Damanhur, ma non sperate di intossicare i vostri polmoni e quelli altrui fumandovi una sigaretta perché a Damanhur è tassativamente vietato fumare anche all'aperto…
Damanhur fu fondata da Oberto Airaudi nel 1977.
Attualmente vanta numerose cooperative di agricoltura biologica e allevamento, come la "Buona Terra", in riva al lago di Meugliano. In valle Chiusella funziona il ristorante "Tijalu", a Castellamonte c'è la cooperativa "Il Baoba" che produce pane e prodotti da forno,"Il filo del fare" si occupa di moda e abbigliamento, ecc.
A Damanhur l'arte ha un ruolo fondamentale, è alla base della vita di tutta la Comunità e per questo la si incontra ovunque il passo ci conduca: nei giganteschi affreschi che decorano tutte le case; nelle sculture lungo i viali che costeggiano il Tempio Aperto, le piazze e i porticati; nelle botteghe artigianali.
Le magnifiche vetrate del "Tempio dell'Uomo", le finestre e la cupola (la più grande del mondo, di oltre 100 metri quadrati) sono opere realizzate nel Laboratorio Artistico del Vetro, che crea anche piccoli oggetti preziosi in vetro fuso, dipinto e in grisaglia, seguendo antiche tecniche di lavorazione.
Mosaici e intarsi in marmo, pietre dure e paste vetrose, per decorazioni parietali e pavimenti si possono vedere nell'Atelier di Ceramica e nel Laboratorio del Mosaico.
Damanhur, è la più grande Comunità d'Europa, premiata dalle Nazioni Unite come miglior società ecosostenibile. Può essere una meta turistica insolita od offrire un soggiorno interessante e alternativo, ma anche un luogo per gourmet con le sue aziende agricole dove si produce vino, formaggi, biscotti, cioccolata, dolci, pane e carni, tutto biologico…
Le "Pietre Parlanti" di Damanhur
Spesso le grandi costruzioni sono dei veri e propri "monumenti di pietra", delle gigantesche pietre miliari che silenziosamente ed enigmaticamente riflettono arcani messaggi esoterici tramandati da quelli che l'uomo chiama "I Grandi Maestri dell'Occulto".
Imponenti costruzioni che s'innalzano verso il cielo o scendono nelle viscere della terra ma sempre formate da una struttura e un'architettura precisa, geometrica e da un esatto orientamento: è il prodotto di una scienza perfetta, basata su teorie matematiche e astronomiche che lasciano sbalorditi mentre ci domandiamo se siano opera dell'uomo o di qualche antica civiltà venuta dallo spazio, e molti ipotizzano la perduta Atlantide e gli extraterrestri…
Messaggeri occulti, la cui architettura racchiusa in una struttura enigmatica ci lascia perplessi, mentre immaginiamo quali "antiche civiltà" possano avere costruito tali perfezioni, con le primitive nozioni e strumentazioni in loro possesso.
Tra i più grandi monumenti di pietra vi sono Petra, Machu Picchu, i colossali Budda afgani (ora distrutti...), la Grande Muraglia cinese, la Piramide del Sole presso Città del Messico e naturalmente la Sfinge e la Grande Piramide che per secoli gli studiosi credettero servisse solo a racchiudere una camera funeraria in cui era custodito il corpo del Faraone.
Attuali studi scientifici hanno dimostrato che nella precisione delle sue misure sono contenuti nozioni di astronomia e geometria. I legami tra le misure e il complesso sistema di corridoi racchiuderebbe, sotto forma di numeri, la storia dell'umanità e tutta la scienza occulta di una grande civiltà scomparsa.
Scienza, religiosità e filosofia, sono spesso inserite nella pietra attraverso messaggi allegorici che per millenni sono rimasti non solo incompresi ma nemmeno immaginati e ora affiorano rivelandoci il loro occulto messaggio. Da sempre la conoscenza esoterica è tramandata per mezzo del simbolismo della parola, dell'arte e dell'architettura, per questo furono innalzate grandi cattedrali, come quella francese di Notre Dame o la spagnola Santiago de Compostela; abbazie o complessi megalitici come Stonehenge; luoghi del mistero come la Grande Piramide e la Sfinge; testimonianze di fede come i templi Jaina di Shatrunjaya; il monastero del Monte Athos;e i siti italici, come quelli del Piccolo San Bernardo.
Anche l'Italia ha località che sono delle "biblioteche di pietra", i cui monumenti sono dei grandi Libri che raccontano non solo la storia dell'umanità, ma rappresentano il viaggio iniziatico dell'uomo o "indicano" un punto in cui si incontrano, scorrono e si intersecano le Linee Sincroniche che, simili a fiumi di energia, circondano il nostro pianeta. Queste "linee", sono delle vere e proprie "Strade del Pensiero" e le energie che incanalano possono essere usate dagli studiosi d'esoterismo: non a caso i Cavalieri Templari costruirono le loro abbazie nei punti d'incontro di queste linee.
Le abbazie di Staffarda e Sant'Antonino di Ranverso, il Santuario d'Oropa e la Sacra di San Michele, ne sono esempi.
A Baldissero Canavese, in provincia di Torino, si trova uno dei più grandi "musei di pietra" d'Italia e la sua imponenza è tale che giornali, TV e Soprintendenza delle Belle Arti l'hanno definito... una delle meraviglie del mondo: è il "Tempio dell'Uomo" della Federazione di Damanhur. L'Italia è una nazione che ha "molte Parole Scritte nella Pietra", ma spesso il loro occulto messaggio è rimasto un mistero che ancora oggi affascina archeologi e cultori del Mistero. …E se volete "Leggere questi Libri di Pietra" seguitemi nel mio "Viaggio nel Mistero"…
Il tempio dell'uomo
Come ogni costruzione esoterica la scelta del luogo non è casuale. Baldissero Canavese si trova in Valchiusella e il Tempio sorge su delle formazioni rocciose che contengono la "milonite", un minerale di 300 milioni d'anni, inoltre in quel punto s'incontrano e s'intersecano quattro linee sincroniche maggiori.
Costruito all'interno della montagna il Tempio si sviluppa scendendo nel sottosuolo sino ad una profondità di circa 80 metri, articolandosi su cinque livelli collegati da centinaia di metri di corridoi, sale, nicchie, scale e passaggi segreti che lo rendono simile alla Grande Piramide egizia. Per oltre 18 anni i damanhuriani hanno scavato con il solo uso di pale e picconi, rimuovendo terra e roccia, riempiendo a mano dei semplici secchi che erano poi svuotati tramite lunghe catene umane.
Gli artisti hanno lavorato sperimentando tecniche millenarie con cui hanno realizzato delle opere di mosaico in vetro e pietra; pitture per affrescare le enormi pareti; sculture e intarsi di legno, rame e sbalzo, che ricoprono interamente pareti e colonne del "Tempio".
Le sale sono opere d'arte d'incomparabile bellezza architettonica, artistica, coreografica, e rappresentano il percorso iniziatico legato al viaggio evolutivo dell'uomo e il ciclo della vita, morte e rinascita. Suoni, luci, profumi e sfere luccicanti sono i molteplici riflessi colorati che accompagnano il visitatore conducendolo alla scoperta del mondo sotterraneo di questa imponente opera di "Pietra… nella pietra", coinvolgendolo emotivamente in un indimenticabile viaggio tra Fantasia e Realtà, alla ricerca di sé stesso e di quelle Forze che sono dentro di noi, insegnandoci a "Leggere tra le righe Parole mai scritte…" e imparare ad "Ascoltare la Voce del Silenzio…" perché qui a Damanhur, nel "Tempio dell'Uomo" anche le Pietre Parlano a chi sa Ascoltarle…
Nel sito www.damanhur.info troverete oltre mille pagine di notizie, filmati, immagini.

martedì 15 febbraio 2011

il sistema frazionario

La riserva frazionaria è legale, come era legale possedere schiavi alcuni anni or sono. La riserva frazionaria permette di prestare 5.000 quando hai solo 100 e di quei 100, nessuno è tuo. Un po’ come Gesù Cristo che da 5 pani e 2 pesci ha sfamato una moltitudine..
Il sistema della “riserva frazionaria” è una truffa. Certo si tratta di una truffa legale, come quasi tutte le truffe economiche e monetarie. Vediamo come funziona concretamente: quando depositiamo €100 in una banca commerciale, questa apre un conto corrente (c/c) a nostro nome e si impegna a custodire la nostra banconota (vedi “signoraggio”) nel suo caveau, al sicuro dai ladri¹.
Il banchiere a questo punto usa una statistica ormai centenaria che gli dice una cosa molto semplice: solo una parte del deposito appena creato verrà usata (“movimentata”) dal cliente. Quindi il banchiere sa che “quasi sicuramente” la maggior parte dei nostri soldi, dati in sua custodia, saranno immobili nel conto (nella cassaforte) per mesi, per anni. Ricordiamo che il banchiere non è proprietario della nostra moneta, dei nostri soldi, ma ne è solo custode. Ciò nonostante il banchiere considera uno spreco questa immobilità e decide di prestare quanto c’è sul nostro c/c. Oltre alla nostra “comoda disattenzione”² il banchiere ha bisogno del politico corrotto che legalizzi questa truffa con una legge creata appositamente.
Si chiama “Misure dell'accantonamento alla riserva obbligatoria” o più semplicemente “riserva frazionaria” ed è smerciata alla pubblica opinione in modo tale che appaia come una forma di tutela per il correntista.
Ormai l’arroganza del binomio banchiere-politico è tale che oltre al danno si aggiunge la beffa: palesando questa legge come un limite al potere del banchiere di creare denaro da prestare, il politico si presenta come tutore dei nostri interessi ma, per fare un esempio, è come se lo stesso politico decretasse “il numero massimo di frustate da somministrare ad uno schiavo” e nel far questo volesse il plauso pubblico per essere stato un paladino dei diritti dell’uomo.
Ma espressamente, cosa dice questa legge? Semplicemente mette un limite alla quantità minima di denaro che i banchieri devono tenere in cassa.
Questo cosa comporta per noi?
Per noi cambia poco, anzi nulla. Se 100 persone versano €100 sarebbe legittimo aspettarsi che in qualsiasi momento TUTTI i 100 neocorrentisti possano ritirare i propri €100, no? Nella realtà, il banchiere, come detto all’inizio, considera uno spreco tutto quel denaro fermo nei suoi caveaux, e dal momento che conosce (statisticamente) quanto denaro viene ritirato in media dai correntisti, presta il resto, come fosse denaro suo. Se statisticamente solo il 10% viene “movimentato” (ritirato, speso, versato, spostato, ecc..) vuol dire che la banca ha 100 c/c con €100 ognuno, quindi €10.000 e di questi €10.000 solo €1.000 servono in contanti (in cassa) per le operazioni quotidiane (il 10% che dice la famosa statistica, ricordate?).
Quindi €9.000 si possono prendere e usare (prestare) anche se non sono di proprietà della banca! Non dimenticate mai questo concetto. Ve lo immaginate il custode del parcheggio dove lasciate l’automobile mentre siete al lavoro che prende la vostra auto va in giro a caricarci della merce (anche illecita) senza dirvi nulla e senza corrispondervi nulla? Sì, è vero, la banca da un “interesse”, se “interesse” si può chiamare lo 0,0005% che danno oggi!
Cosa cambia per il banchiere?
Per il banchiere cambia molto perché più è bassa la percentuale da tenere in contanti più egli può prestare. Nel 1957 le banche erano tenute a tenere in riserva il 25% del deposito, nel 1970 erano scese al (circa) 15% e oggi solo il 2% (in alcuni casi lo 0%). Quindi oggi la banca può ricevere €10.000 e prestarne €9.800 (non suoi!) e questo grazie alla legge sulla “riserva obbligatoria o frazionaria”. Ma la truffa non finisce qui. Quei €9.800 prestati andranno prima o poi versati in un altro conto (magari della stessa banca o di altre banche ma poco cambia dato che il sistema bancario è un ”cartello”, come quello della droga). Nel nuovo c/c basterà tenere contanti per €196 (9.800x2%) e si potranno prestare i restanti €9.604 (9.800–196) e il ciclo continuerà sul nuovo conto corrente. Alla fine della fiera, partendo da €10.000, la banca potrà creare e prestare €500.000, ossia 50 volte di più e incamerare i relativi interessi. Tutto senza avere altro che i €10.000 reali iniziali (e che andavano solo custoditi!).
Ora si capisce la potenza delle banche commerciali che possono creare denaro dal nulla (o meglio: moltiplicare quello dei correntisti) con la complicità dei politici corrotti, che danno legalità alla truffa. Voi pensate che per scoprire il trucco basterà andare in 100 allo sportello per riprendersi i €100, giusto? Sbagliato. Matematicamente basterebbe che i primi 3 clienti pretendessero indietro i propri soldi per far cadere il sistema, poiché con la riserva al 2% solo i primi due [del gruppo dei cento iniziali] troverebbero ancora qualcosina.. il terzo rimarrebbe con un pugno di mosche. E così il quarto e tutti gli altri.. purtroppo il sistema accorrerebbe in soccorso della banca in difficoltà e scenderebbe in campo la Banca Centrale in persona a stampare ciò che non è mai esistito (come accade in questi giorni alla Northern Rock Bank).
Un giorno un tale sfamò un mucchio di persone con 5 pani e 2 pesci e in occasione di un pranzo di nozze dissetò tutti gli invitati mesciando vino da un otre semivuoto, ma questa è la vecchia religione.
La nuova religione del Dio Denaro prevede una nuova figura: il banchiere di Caanan, che crea e moltiplica all’infinito denaro. E debito per noi popolino.

¹Per non far confusione chiariamo che i ladri si riconoscono perché sono quelli vestiti male che girano fuori dall’edificio della banca, mentre qui in banca non ci sono ladri perché sono tutti vestiti bene e portano i capelli pettinati e la cravatta bella. E’ importante capire la differenza perché poi uno potrebbe confondersi.
²"Ognuno sa nell'inconscio che le banche non prestano denaro. Quando prelevate dal vostro conto di risparmio, la banca non vi dice che non potete farlo perché ha prestato i soldi a qualcun altro." [Mark Mansfield, economista]
"Temo che il cittadino comune non voglia sentirsi dire che le banche possono creare e creano denaro...” [Reginald McKenna, ex Presidente del consiglio d'amministrazione, Midlands Bank of England]

Il signoraggio

Il signoraggio rappresenta in sostanza, l’insieme delle risorse ottenute da chi conia in virtù del proprio potere di emissione. È una vera e propria fonte di entrate che lo stato trae dall’emissione di moneta.
Il premio Nobel Paul R. Krugman, nel testo di economia internazionale scritto con Maurice Obstfeld, definisce il signoraggio come il flusso di “risorse reali che un governo guadagna quando stampa moneta che spende in beni e servizi”. Il termine deriva dal provenzale senhoratge, derivazione di senhor, che in italiano significa signore. Nel Medio Evo infatti i signori feudali di tutta Europa cercarono di rendersi indipendenti dai sovrani attribuendosi il diritto di battere moneta e la titolarità dei relativi redditi. Oggi, il termine signoraggio viene talvolta esteso per comprendere l’insieme delle risorse che lo stato trae dal suo potere di creare inflazione espandendo l’offerta della moneta, indipendentemente dallo strumento finanziario con cui esse vengono esatte.
Creare una moneta ha dei costi (dalla manodopera alla materia prima): ciò determina il valore intrinseco. Alla moneta viene dato un valore nominale: la differenza tra i due determina il signoraggio, ovvero il guadagno di chi crea la moneta. Ma più che di guadagno, c’è chi ventila l’ipotesi di un vero e proprio lucro.

Lega Nerd analizza la questione, facendo anche un esempio concreto di valore intrinseco e di valore nominale e dando spazio una digressione storica che fa capire meglio di cosa sia retaggio il sistema del signoraggio (che aveva altra valenza quando la moneta era d’oro):
Durante la fase di creazione della moneta abbiamo un consumo di materie prime (carta e inchiostro) ed abbiamo un prodotto finale con il suo valore intrinseco.
Nel caso del biglietto da 50 euro abbiamo un costo iniziale di 3 centesimi di euro ( valore intrinseco), ed un valore nominale finale di 50 euro.
Un bel guadagno, non trovate? Dove finisce questo valore?
Questo valore prodotto viene “nascosto” nei bilanci delle banche centrali; il prodotto finale, viene posto tra le passività del bilancio.
Non è, purtroppo, uno scherzo, basta andare a guardare nei dettagli del bilancio della Banca d’Italia.
Come esempio vi posso dire che nel 2008 sono state create dalla Banca d’Italia banconote per 126 miliardi di euro che sono finiti in bilancio sotto la voce passività.
Questa situazione, che è contro il buon senso, dipende dalle attuali leggi ( leggi particolari per la compilazione dei bilanci, valide solo per le banche centrali) ed ha una motivata e precisa origine storica.
Infatti, gli antenati delle moderne banche erano facoltosi personaggi i quali avendo già un’attività connessa all’oro, svolgevano anche un servizio di custodia dello stesso.
Per certificare la proprietà dell’oro, chi lo deteneva riceveva l’oro in custodia e consegnava al proprietario le cosiddette “note di banco”, antenate delle moderne banconote.
Avendo queste “note di banco” chi era impegnato nei commerci trovava più comodo e sicuro girare la propria nota di banco, piuttosto che andare a ritirare fisicamente il proprio oro e portarlo in giro per i pagamenti.
Così le note di banco iniziarono a circolare.
Ben presto chi custodiva l’oro si rese conto che quasi più nessuno andava a ritirarlo, preferendo far circolare le note di banco: allora, di fronte ad una richiesta di prestito di oro, tali banchieri iniziarono a produrre note di banco, anche oltre la propria disponibilità di oro.
La produzione di note di banco in eccesso non avrebbe mai costituito un problema, a meno che improvvisamente non si fossero presentati tutti insieme a richiedere il proprio oro, perché questo avrebbe portato ad una immediata insolvenza del banchiere.
Ovviamente nel bilancio del banchiere l’oro è l’attivo mentre le note di banco sono il passivo.Questo tipo di contabilità è stata mantenuta fino ad oggi, con la differenza che le banche centrali non ricevono più oro da custodire, ma dal nulla producono moneta che nel bilancio finisce tra i passivi.
Una vittima illustre di questo nuovo sistema di creazione del denaro è stato il Regno delle due Sicilie, infatti i Borboni coniavano monete in oro ed in argento e il valore nominale delle monete era pari al loro valore intrinseco, questo dava molto fastidio alle altre nazioni europee, in particolar modo al Regno Unito che si adoperò in maniera anche palese a far si che lo sbarco dei Mille in Sicilia avesse un esito positivo, mandando delle cannoniere a protezione delle navi Garibaldine, inoltre mobilitò la massoneria presente con i suoi affiliati tra gli alti ufficiali dell’esercito Borbonico adoperandosi a non creare a Garibaldi un vero contrasto militare.
Queste, dunque le origini storiche. Ma oggi cosa succede? Ci si trova davvero a un punto di non ritorno? Continua Nazzareno Brunozzi nell’articolo riportato da Lega Nerd:
Quindi le banche centrali non regolano più la quantità di moneta in base all’oro posseduto, ma la regolano secondo propri criteri, in funzione di un obbiettivo dichiarato.
L’obbiettivo dichiarato dalla BCE è il mantenimento di una inflazione prossima e inferiore al 2% in funzione di questo obbiettivo due sono gli strumenti principali in mano alla BCE: la regolazione della liquidità ed il tasso d’interesse per la liquidità richiesta.
In tale contesto, rimane vero che tutte le banconote sono gravate da un debito, pari all’importo delle banconote stesse: anche perché non abbiamo alcun soggetto che distribuisca banconote gratuitamente, nemmeno allo Stato.
Questo nonostante che per la Costituzione Italiana, lo Stato è l’unica Autorità Monetaria costituita. Tanto questo è vero che è lo Stato a coniare le monetine in euro e in centesimi di euro ed ovviamente tale produzione nel bilancio dello Stato è messa tra gli attivi, come appare logico che sia.
D’altronde questo conferma anche che mettere nelle passività le banconote prodotte, come fanno le banche centrali, è un controsenso.
Inoltre il ruolo della banca centrale che era quello di controllore delle altre banche operanti nella nazione è ora reso difficile dal fatto che la banca centrale è stata privatizzata e che le sue azioni sono quasi tutte in mano a quelle stesse banche che era chiamata a controllare ed a gruppi assicurativi ed a potenti famiglie che sono azioniste di quelle banche. (dati ed affermazioni prese da: La moneta copernicana di Nino Galloni e Marco Della Luna, Nexus edizioni, 2008 pag. 7)
In questo momento di crisi economico- finanziaria dove sotto attacco speculativo ci sono gli Stati e dove non vi è da parte di questi identità di vedute nel trovare risposte efficaci per proteggersi (vedi la decisione di ieri da parte della Germania di vietare le vendite allo scoperto fino al 31/03/2011 su azioni delle principali aziende e banche nazionali e sui titoli di debito pubblico) subito fatta propria dall’Austria e dal Belgio, ha fatto seguito la dichiarazione della Francia dell’Italia della Spagna e dell’Olanda che invece non intendono vietare le vendite allo scoperto, almeno per ora.
Ieri la BCE (banca centrale europea) aveva in asta titoli per 5 miliardi di euro, l’asta è stata deserta.
Le borse di tutto il Mondo stanno perdendo valore, ieri solo le borse europee hanno bruciato 144 miliardi di euro,oggi altri 104 miliardi, ed è già la terza volta che ciò accade negli ultimi due mesi.
Ci troviamo quindi vicinissimi al punto di non ritorno, grazie anche a inefficienze ed incompetenze di quel mondo politico che invece di tutelare i cittadini, troppo spesso è colluso o corrotto da quei poteri forti che avrebbe dovuto contrastare.
La semplice soluzione ai problemi è quella di togliere la possibilità di stampare moneta ai privati e soprattutto farci pagare questo servizio con il valore nominale delle banconote prodotte invece del loro valore intrinseco.
Questa operazione che ha il nome di “signoraggio” crea dal nulla il debito pubblico, fa arricchire pochissime persone a danno di tutti.
Gli Stati devono riappropriarsi del proprio debito che è solo fittizio e creare un nuovo modello di società.
Condividi

alexever_adventure - Twitch

Si gioca!

beruby.com - Risparmia acquistando online
supporta il blog:
Condividi