Pianta della rocca. |
Anche di quest'epoca sono tornati alla luce, a partire dalla fine del secolo scorso, notevoli resti architettonici: un tempio votivo pagano eretto nel 225 a.c. in commemorazione della vittoria riportata dalle truppe di Attilio Regolo sugli invasori Galli nel 528 a.c. (queste vestigia sono oggi conservate nel Museo Archeologico di Firenze), il sepolcreto della stessa battaglia, tombe del III° secolo a.c., ruderi delle terme e, nella vicina valle del fiume Osa, resti di un ponte a quattro arcate.
I Senesi riattivarono il porto per cercare di opporsi alla supremazia marittima di Pisa e Genova, oltre che per farne il loro principale scalo marittimo, e costruirono la possente Rocca che ancora oggi domina il centro abitato e gran parte della zona circostante. La fortificazione ha la forma di un quadrato, come un grande maschio, rinforzato sugli angoli verso il mare da tre torrette e nell'angolo interno da una più alta e massiccia, con funzioni di torre d'avvistamento.
L'agglomerato delle case risulta essere ben centrale e isolato dalle fortificazioni da una fascia di rispetto abbastanza larga. Fallito il sogno senese di fare di Talamone una potenza marinara il castello ed il borgo tornarono in uno stato di abbandono, tanto che le cronache lo ricordano come facile preda delle incursioni dei pirati Saraceni.
Gli stessi Senesi riassestarono la fortificazione durante la guerra contro Firenze del XV° secolo, ma ciò non impedì che il castello venisse saccheggiato e messo a ferro e fuoco per ben due volte dai loro nemici. Il suo aspetto attuale, liscio e privo di merlatura ed altri ammennicoli, è dovuto ai restauri effettuati quando Talamone entrò nel 1557 a far parte dello Stato dei Presidi Spagnoli, in cui possesso rimase fino al 1801. Dopo una breve parentesi di dominio Austriaco prima e del Regno di Napoli poi, dal 1814 divenne parte del Granducato di Toscana. Talamone è entrato nella storia Risorgimentale Italiana nel 1860, quando Garibaldi vi sbarcò con i suoi uomini per rifornirsi di armi e munizioni sulla rotta per la conquista del Regno delle Due Sicilie.
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