sabato 25 settembre 2010

anguilla


Foto anguilla 1
Fonte: dalla rete
Questo pesce di dimensioni che variano dai 40 cm al metro e mezzo, l’anguilla somiglia ad un serpente, somiglianza accentuata dall’assenza di pinne pelviche. La dorsale, molto lunga, si unisce con la caudale e l’anale. La femmina si presenta molto più lunga del maschio;il dorso è bruno verdastro, il ventre è giallo nei giovani e argentato negli adulti. Vive in quasi tutte le acque dolci d’Europa e dell’Africa settentrionale e si riproduce nel mare, nell’Atlantico centrale:è una migratrice catadroma. Sin dai tempi di Aristotele, i naturalisti cercarono di scoprire il processo di riproduzione dell’anguilla. Solo recentemente è stato scoperto il suo ciclo biologico. L’anguilla raggiunge la sua maturità sessuale in un’età molto avanzata, tra i 12 e i 15 anni, e si riproducono una sola volta. Man mano che le ghiandole sessuali maturano, l’anguilla cambia sensibilmente aspetto e abitudini. Il muso si allunga, gli occhi divengono più grandi, il ventre assume un colore argenteo molto caratteristico.
Da vorace e stanziale che era, diviene inquieta, nervosa e smette di nutrirsi.
Un istinto irresistibile la spinge ad abbandonare il luogo dove vive per raggiungere il mare. Nessun ostacolo l’arresta ;se l’acqua manca, l’anguilla raggiunge la terra ferma e, strisciando attraversa i campi, va alla ricerca del ruscello e del fiumiciattolo che la condurrà al mare. Appena raggiunge quest’ultimo, si spinge in profondità portandosi al largo dove scompare.

La riproduzione dell'anguilla

Due scienziati italiani, Grassi e Calandruccio , scoprirono la vita dell’anguilla in mare, essi dimostrarono che certe minuscole creature fogli formi, i noti leptocefali, altro non erano che le larve delle anguille, le quali, affollandosi in banchi compatti presso le coste, si trasformavano in pesciolini vermiformi, che penetrando nelle foci dei fiumi ne risalivano il corso, diventando anguille.
Lo scienziato danese j. Schmidt per anni percorse l’Atlantico alla ricerca di leptocefali, sempre più piccoli e quindi più vicini al luogo di nascita. Nel 1922, in un punto a breve distanza tra le Bermuda e il mar dei Sargassi, pescò il più piccolo dei leptocefali:era ancora munito di sacco vitellino e misurava pochi millimetri. Ulteriori ricerche scoprirono che le anguille europee e africane, dopo un viaggio di circa 3-4 mila chilometri, che dura circa 5 mesi, si accoppiano nel mar dei Sargassi a 500 metri di profondità. E’ probabile che gli adulti muoiano dopo aver deposto le uova. Le uova deposte invece, risalgono lentamente in superficie e i leptocefali schiudono tra maggio e luglio, in superficie a circa 20°C. Tre mesi dopo, lunghi 2, 5 cm, simili a foglie trasparenti, galleggiano inerti, nutrendosi di plancton e lasciandosi trasportare dalla corrente, principalmente quella del Golfo, che dopo tre anni li porta vicino le coste europee. Qui misurano circa 9 cm e iniziano la loro metamorfosi. Il loro corpo diviene quasi cilindrico, con una pinna bassa continua che corre lungo il dorso e circonda la coda prima di prolungarsi sul ventre. Si hanno così le cieche, che nelle notti profonde dei mesi invernali e primaverili si affollano a miliardi alla foce dei grandi fiumi europei e risalgono la corrente in banchi la cui lunghezza può raggiungere parecchi chilometri. Durante il giorno, il banco si nasconde sotto le pietre o fra la vegetazione, superando ogni ostacolo, e le centinaia di migliaia di individui che soccombono nel corso di questo viaggio non diminuiscono sensibilmente la densità di queste armate di piccole anguille.

Lo sviluppo

La crescita dell’anguilla è lenta;deve trascorrere due anni nell’acqua dolce prima di raggiungere i 20 cm di lunghezza. Il corpo si accorcia e assume una tinta scura. A 4 anni, misura 28 cm;a 6 anni 35 cm;a 9 anni 40 cm il maschi e 50 la femmina. Fra i 12 e i 15 anni raggiunge l’età adulta. Benché la femmina possa raggiungere il metro e mezzo e pesare parecchi chili, normalmente è lunga circa un metro e pesa due chilogrammi circa;il maschio raramente supera i 50 cm. L’anguilla è diffusa in quasi tutte le acque interne dell’Europa, della Palestina, dell’Africa settentrionale, a Madera e nelle Azzorre, dal livello del mare sino a oltre 1000 metri di altitudine. Preferisce le acque profonde e i fondali melmosi, ma essendo migratrice per natura, visita anche acque basse e fondali sabbiosi. E’ quindi facile incontrarla anche in piccoli stagni e persino in cisterne e pozzi. Durante i mesi invernali, resta nascosta nel fango, in letargo, dove cessa di alimentarsi.
La sua vita attiva ha inizio d’estate. Nuota con movimenti serpentini che le permettono di raggiungere una velocità considerevole a qualsiasi profondità, introducendosi in buchi e fessure;esplora i condotti d’acqua non troppo limpidi delle grandi città. In momenti di bisogno può anche spostarsi sulla terraferma, essendo molto ridotto l’orifizio delle sue branchie, cosa che evita il rapido disseccamento di queste ultime.
L’anguilla ha una carne molto apprezzata e viene pescata soprattutto al momento della sua partenza per la migrazione. In alcune regioni questa pesca costituisce una vera e propria industria. In alcune pescherie del delta del Po non è eccezionale pescare dieci tonnellate di anguille in una sola notte. L’anguilla a cui viene impedito di raggiungere il mare per la riproduzione può raggiungere i 50 anni d’età.

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