Lo zebù è un bovino domestico delle regioni tropicali e subtropicali dell'Africa e dell'Asia. Molto simile al bue se ne distingue per la goba di grasso posta sul garrase. La gobba è più breve nelle specie africane e più lunga in quelle asiatiche. Poichè si affloscia quando l'animale è mal nutrito, si pensa sia una riserva alimentare. Lo zebù è più piccolo del bue. La giogaia appare molto evidente, la testa allungata, la fronte stretta. Le corna presentano forme e dimensioni variabili; talvolta sono completamente assenti. Anche il colore non è uniforme: nelle razze indiane è molto chiaro, mentre in quelle africane è molto scuro persino nero o pezzato.
Viene allevato per il latte, la carne e il cuoio. E’ anche un prezioso animale da tiro. Si adatta bene alle regioni secche e aride, sia in zone dal clima caldo e umido. La sua qualità è data dalla resistenza ai parassiti e malattie tropicali da questi trasmesse. Questo gli permette di sopravvivere dove il bue non riesce a sopravvivere.
L'importanza dello zebù per il sostentamento delle popolazioni locali
Gli zebù pascolano nelle riserve, facendo concorrenza agli erbivori selvatici. I masai si nutrono di sangue e gli zebù vengono per questo salassati ogni tre mesi circa.
In altre regioni gli zebù vengono usati per la riproduzione, al fine di ottenere ibridi a mezzo di incroci con vacche domestiche. Tali ibridi risultano più resistenti al caldo e ai parassiti e anche il latte e la carne risultano migliori.
In India lo zebù è considerato sacro e passeggia liberamente tra le strade di città e paesi, dove nessuno lo disturba; gli indù ne raccolgono lo sterco religiosamente, ma il loro rispetto non li spinge fino al punto di provvedere al loro sostentamento e spesso questi animali conducono un’esistenza miserabile.
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