Lo scoiattolo è un mammifero, roditore appartenente alla famiglia degli Sciuridi. Gli scoiattoli hanno una lunghezza compresa tra i 20 e i 50 cm, posseggono una appariscente coda lunga, piatta e ricoperta da un abbondante e folto pelo.
Lo scoiattolo ha due grandi occhi, zampe anteriori con 4 dita e quelle posteriori invece con 5 dita munite di unghiette acuminate che usa per arrampicarsi sulle cortecce degli alberi. Tra le specie più comuni troviamo lo Scoiattolo comune o Scoiattolo europeo, caratterizzato da corpo agile lungo circa 30 cm con coda lunga che tiene spesso eretta, orecchie grandi munite di un ciuffetto di peli, le zampe anteriori dello scoiattolo comune sono più corte di quelle posteriori, ha una colorazione rossastra ma si possono trovare anche esemplari con il dorso nero o grigio, le parti ventrali sono generalmente più chiare.
Lo scoiattolo possiede un lieve dimorfismo stagionale, quindi in estate sarà possibile trovare nei oschi scoiattoli con colorazioni più rossastre, mentre in inverno il mantello dello scoiattolo assume una coloraione più scura che tende al bruno - nerastro.
Distribuzione dello scoiattolo
Lo scoiattolo vive in tutta l'Europa, predilige ambienti di collina e montagla fino ad un'altitudine di 2000 m s.l.m. Come agile arrampicatore lo scoiattolo preferisce le foreste di conifere dove trova i suoi cibi preferiti da sgranocchiare come le pigne, ma non disdegna anche i boschi di latifoglie. Lo sciurus vulgaris è un animale agilissimo, arboricolo scende dagli alberi solo per cercare cibo o per spostarsi in un'altra zona dove corre velocissimo e con grande agilità, lo scoiattolo è diurno, costruisce il nido sugli alberi, spesso utilizza materiale di vecchi nidi di uccelli.
L'alimentazione dello scoiattolo
Lo scoiattolo va ghiotto di nocciole, ghiande, noci, cortecce, gemme, pinoli, germogli e gemme e quando capita anche uova di uccelli, mentre mangia si aiuta con le zampette anteriori che trattengono il cibo.
La riproduzione dello scoiattolo
Lo scoiattolo comune si riproduce 2 - 3 volte l'anno, la madre partorisce dopo 40 giorni di gestazione, in genere vengono alla luce 3-4 scoiattolini, ma a volte sono possibili parti fino a sei fratellini.
Altre notizie
Lo scoiattolo non va in letargo durante l'inverno, si limita ad alternare periodi di sonno prolungato con periodi di modesta attività per la ricerca del cibo. Uno scoiattolo può vivere fino a 4-5 anni.
Gli scoiattoli nel mondo
Negli Stati Uniti è presente lo Scoiattolo grigio orientale; Sciurus carolinensis, che abita gran parte di parchi cittadini. In Africa ed in Asia vivono varie specie di Scoiattolo del genere Funambulus, con mantello striato di colore grigio-bruno, per le loro abitudini sono anche detti scoiattoli delle palme striati. In Asia vivono gli scoiattoli dalle dimensioni più grandi, sono della famiglia Ratufa, anche detti Scoiattoli giganti, possiedono un corpo grande che può raggiungere i 50 cm di lunghezza e possono arrivare a pesare fino a 3 kg.
Lo Scoiattolo grigio nordamericano (Sciurus carolinensis Gmelin, 1788), o scoiattolo grigio orientale per distinguerlo dalla specie occidentale (Sciurus griseus), è un mammifero roditore della famiglia degli Sciuridi.
Originaria della porzione atlantica dell'America Settentrionale (grossomodo dalla provincia canadese del Nuovo Brunswick alla Florida ed al Texas, la specie è stata introdotta nel corso dei secoli negli stati di Washington, Oregon e California, ed a partire dagli inizi del XX secolo anche in Sudafrica (KwaZulu-Natal), Australia (dove è stata eradicata con successo) ed in alcuni paesi europei, come Irlanda, Gran Bretagna ed Italia, dove si è rapidamente diffusa a discapito dell'affine ma più piccolo Sciurus vulgaris. In Italia ne sussistono attualmente tre popolazioni isolate: una in Piemonte (Candiolo, nel torinese), introdotta nel 1948 ed in forte espansione nonostante i progetti di eradicazione[2], una in Liguria (Genova Nervi, introdotta nel 1966) e l'ultima, ancora in Piemonte, al confine con la Lombardia (Trecate, in provincia di Novara, introdotta nel 1994)[3]. La specie si trova in diversi parchi del nord milanese (parco di Monza e del Ticino). Recentemente è stato avvistato in Umbria dal Dip di Scienze Naturali di Perugia e messo sotto osservazione nella zona di Monte Malbe località Trinità tramite Hair-tube.[senza fonte].
L'habitat nativo di questa specie sono i boschi estesi e maturi di latifoglie con ricco sottobosco: essendo tuttavia molto adattabile, la si trova anche nei parchi urbani e nei giardini pubblici, purché con presenza di alberi.
Lo scoiattolo volante (noto anche con il nome di petauro dello zucchero) appartiene al vasto gruppo dei Mammiferi, anche se va precisato che non esiste una sola specie di scoiattolo volante, ma esistono anzi ben due sottogruppi a cui appartengono le numerose specie generalmente definite con questo termine. Se gli scoiattoli volanti veri e propri fanno parte del gruppo dei Roditori, non bisogna però dimenticare che esistono i cosiddetti petauri, originari dell'Australia e della Nuova Zelanda e appartenenti all'ordine dei Marsupiali, molto simili agli scoiattoli volanti, ma per certi aspetti più vicini agli opossum. Dunque si tratta di animali alquanto diversi tra loro per quel che riguarda molti aspetti biologici come l'alimentazione, la riproduzione o lo sviluppo, anche se le caratteristiche fisiche potrebbero far pensare che siano strettamente imparentati. Oltre agli scoiattoli marsupiali volanti (ossia i petauri), tipici dei boschi australiani, le altre specie sono diffuse in varie zone del pianeta, dal Nord America alle foreste orientali di Corea e Giappone, dalla Siberia (qui l'unico esemplare di scoiattolo volante europeo) al Borneo, dove risiede il più piccolo tra gli scoiattoli volanti, vale a dire il pigmeo.
scoiattolo volanteIl "volo" - Caratteristica comune e abbastanza tipica degli "scoiattoli volanti" (intesi in senso generico) è la capacità di rimanere per un tempo relativamente prolungato in aria, dando la sensazione che si tratti di un vero e proprio volo, aspetto cui devono il nome. Tuttavia sarebbe erroneo considerare questo un tipo di volo battuto (o attivo) tipico degli animali volatori (come quello dei pipistrelli per esempio, unici veri volatori tra i mammiferi), ma sarebbe invece più corretto parlare di planata. Tutti gli scoiattoli volanti possiedono infatti una sottile membrana di pelle (il patagio) che unisce le zampe anteriori a quelle posteriori e che consente a questi animali di veleggiare tra un albero e l’altro, come una sorta di paracadute con la coda prensile che funge da timone, raggiungendo in certi casi distanze davvero ragguardevoli (anche 50 metri!). Si tratta di un chiaro adattamento di questi animali all'ambiente forestale in cui vivono, necessario per ottimizzare gli spostamenti in cerca di prede (insetti o piccoli rettili), riducendo nettamente il dispendio energetico.
Caratteristiche generali - Questi scoiattoli marsupiali volanti vivono mediamente 4 anni in natura, mentre in cattività ci sono stati casi di individui che hanno raggiunto addirittura i 15 anni di età. Il loro aspetto ricorda effettivamente un opossum, con la pelliccia molto morbida e setosa, dalla colorazione grigia e con una banda nera dal naso fino alla base della coda. Anche la coda è grigia (l'ultimo tratto è nero) e molto folta, mentre i fianchi tendono più al bianco-crema. Se si dovesse decidere di tenere in casa uno di questi animali bisogna sapere prima di tutto che il petauro è un animale sociale, abituato a vivere in gruppi familiari di 10-15 individui. Questo significa che, per far sì che sopravviva a lungo, è necessario possedere almeno due individui oppure dedicargli molto tempo, altrimenti potrebbe anche morire di solitudine. Bisogna considerare inoltre che questa particolare specie di scoiattolo volante si lega fortemente alle persone che se ne occupano e riesce anche a riconoscerle dal loro odore.
Abitudini e orari di attività - I petauri sono animali prevalentemente notturni, non amano dunque ambienti illuminati ed è perciò molto improbabile riuscire a scorgerli in attività durante le ore del giorno, che passano quasi interamente dedicandosi al sonno più profondo, avvolti dalla propria lunga coda. Nelle ore notturne le cose cambiano decisamente e questi tranquilli animaletti si trasformano in un concentrato di iperattività, balzando da un posto all'altro, istinto naturale tipico di questi scoiattoli arboricoli. Altro aspetto da non sottovalutare riguarda le affilatissime unghie, veri e propri artigli, utilizzati per arrampicarsi sugli alberi e aggrapparsi ai tronchi, abitudine che non perdono molto facilmente anche a contatto con l'uomo, provocando in certi casi delle ferite, seppur in modo completamente involontario. È anche per questo che gli scoiattoli volanti non dovrebbero mai essere lasciati liberi in casa da soli, ma sempre sotto controllo onde evitare eventuali danni, oltre che all'arredamento e alle persone, anche agli stessi animali. D'altra parte sarebbe sbagliato anche tenerli sempre in gabbia, dal momento che sono troppo abituati agli spazi aperti e si lascerebbero morire rapidamente in spazi ristretti per tempi prolungati.
Dieta - La dieta tipica dei petauri si basa prevalentemente sul consumo di frutta e in parte anche di verdure. Nel periodo della riproduzione le femmine necessitano anche di apporti proteici che possono ricavare dalle tarme della farina o in alternativa anche dalla carne per cani o gatti. Non si dovrebbe invece mai fornire ai petauri cibi troppo dolci (zucchero, cioccolato o frutta sciroppata), frutta secca o crocchette per cani (alimenti troppo grassi).
Distinzione sessi e riproduzione - Infine una curiosità per quel che riguarda la distinzione tra maschi e femmine. Il fatto che siano marsupiali rende tutto più facile poiché solo la femmina è dotata della tipica sacca di questi animali, necessaria per allevare i piccoli appena nati. In età adulta il maschio si riconosce abbastanza facilmente per una particolare zona priva di peli in cima alla testa, sede di una ghiandola che secerne sostanze utilizzate per marcare sia il territorio che la femmina. Solitamente gli scoiattoli volanti in cattività si riproducono senza problemi, con un numero di piccoli (da 1 a 3) che nascono dopo circa una quindicina di giorni dal concepimento e che impiegano circa 4 mesi per diventare completamente autosufficienti.
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