venerdì 1 ottobre 2010

Castello Di Sarzano

Sarzano era uno dei centri più importanti del sistema difensivo matildico e occupa un punto mediano della seconda linea – quella mediocollinare – comprendente Canossa, Rossena, Paullo, Carpineti e Baiso. Dalla cella campanaria della torre (oggi purtroppo inaccessibile), sono visibili i castelli di Baiso, delle Carpinete, di Leguigno, di Rossena e infine di Canossa: in questa visibilità risiedeva la valenza strategica di Sarzano nello scacchiere matildico. Oggi il complesso di Sarzano è formato dal Castello vero e proprio, che occupa la sommità del colle, e dal borgo di nord-est, che annovera la ex chiesa di San Bartolomeo con la sua canonica (oggi ostello e bar), una casa mezzadrile (l’attuale locanda) e un fienile (il ristorante).
Originariamente la struttura del Castello era invece organizzata all’interno in tre cerchia di mura. Quella inferiore (il cui perimetro è ripreso dall’anello stradale) aveva tre porte d’accesso e comprendeva la chiesa e un’abitazione civile. Le due superiori erano concentriche: quella mediana conchiudeva un piazzale a recinto a uso ricettivo e a difesa degli abitanti (delimitato interamente da un fossato con ponte levatoio) e un cortile interno con il bastione merlato e i manufatti abitativi; la cortina superiore delimitava invece un cortile con la torre difensiva più alta. L’impianto attuale, con doppia cinta di mura (in buona parte sepolte), cortile, mastio e torre quadrata, risale al XV secolo, al tempo del Marchese Nicolò III d’Este. Il “Torrazzo” costituisce l’elemento più interessante del complesso del Castello. Nel corso della storia, la sua rilevanza planivolumetrica ne favorì anche l’uso residenziale.
Il Mastio, che costituisce la parte architettonica più caratteristica, è stato recentemente restaurato. Con il suo recupero il complesso di Sarzano ha riacquistato un suggestivo ambiente e una terrazza panoramica sulle Terre di Matilde: dal belvedere si può ammirare il panorama che per generazioni la signoria sarzanese ha osservato quotidianamente, per difendere il territorio e le sue plebi.
All’interno del borgo, è particolarmente caratteristica la già citata chiesa di san Bartomoleo, semplice navata unica con abside rettangolare e due cappelle laterali. Si notano le cinque cripte (ora vuote), l’altare paleocristiano in pietre squadrate emerso durante i lavori di restauro nella zona absidale e le tracce di un affresco decorativo del Cinque-Seicento sulle pareti dell’abside. Apprezzabile inoltre la cantoria settecentesca. La Chiesa oggi si configura quale suggestivo contenitore per eventi culturali, mostre, convegni e concerti. Anche la canonica adiacente alla Chiesa è stata recuperata come ostello (contenente 10 posti letto) e bar. Il lavoro è stato compiuto come stralcio collegato al recupero della ex chiesa e consegnato con essa.
Nel 1997 è stato inoltre effettuato il completo recupero del fienile del Castello e la sua trasformazione in ristorante, e l’adattamento dell’antica casa mezzadrile in un’accogliente e tipica locanda, capace di 12 posti letto.
Castello di Sarzano



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