Cenni storici Simbolo del rinascimento saluzzese, Casa Cavassa fu edificata prima del XV secolo e fu proprietà di Galeazzo Cavassa e del figlio Francesco, vicari del marchesato di Saluzzo. Nel 1505 Francesco Cavassa fece decorare l'edificio secondo un programma colto, aggiornato sui nuovi modelli figurativi del Rinascimento e sulle nuove tendenze stilistiche diffuse in area padana. Dopo la sua morte Casa Cavassa iniziò una lenta decadenza che durò fino al 1883 quando fu acquistata dal marchese Emanuele Tapparelli d'Azeglio, nipote dello scrittore Massimo, che intraprese poderosi lavori di ristrutturazione. I restauri commissionati recuperarono l'aspetto rinascimentale dell'edificio. Per l'allestimento delle sale, il marchese Tapparelli procedette all'acquisizione di oggetti d'arte che potessero documentare i Cavassa e, più in generale, di opere databili al XV o XVI secolo, provenienti dal mercato antiquario o donate da collezionisti (dando in tal modo un contributo fondamentale alla tutela del patrimonio storico-artistico locale). Infine, per completare l'allestimento, il marchese commissionò ad alcune botteghe artigiane la costruzione di mobili che riproducessero le forme dell'arte tardogotica e rinascimentale. Attualmente è sede del museo civico che si presenta in una sequenza di 15 sale con soffitti lignei dipinti e pareti decorate. All'interno delle sale sono ospitate alcune significative opere d'arte appartenute alla collezione dazegliana. Caratteristiche della visita Il percorso di visita, all'interno della casa museo, si sviluppa su due piani, attraverso le quindici sale che recano allestimenti evocativi del passato antico. L'allestimento attuale ripropone, per quanto possibile, quello progettato dal marchese Tapparelli e ricostruito sulla base delle notizie tratte dall'inventario redatto dal notaio Gullino nel 1890, alla morte del marchese, nonché attraverso alcune fotografie d'epoca, realizzate al termine dei restauri ottocenteschi. Alla collezione Tapparelli si aggiungono alcune importanti opere acquisite in epoca più recente. |
domenica 3 ottobre 2010
Casa Cavassa di Saluzzo
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