giovedì 25 ottobre 2018

Il Sistema dei controlli interni

Il Sistema dei controlli interni (SCI) come architettura e fisiologia integrata delle strutture e dei processi di
controllo operanti in azienda.
Questa visione, trova eco nella esperienza internazionale. L'Italia si è allineata con le best practice, 
avendo come benefici, la competitività delle nostre imprese.
Il Sistemi dei Controlli Interni può essere definito come l'insieme delle regole, delle procedure, 
delle strutture e dei meccanismi organizzativi e di controllo, volto a realizzare, per il 
perseguimento delle strategie aziendali:
• l'efficienza e l'efficacia dei processi operativi, quindi performance per la sostenibilità 
dell'azienda nel tempo
• la salvaguardia del patrimonio tangibile e intangibile, quindi si va dai magazzini, fino ai 
marchi e brevetti
• l'integrità e l'attendibilità dei flussi informativi e delle informazioni, riguarda il 
patrimonio informativo dell'azienda, in quanto da questo derivano le corrette decisioni e la 
trasparenza e l'attendibilità della comunicazione delle risultanze aziendali anche all'esterno.
• Il rispetto della legalità (norme, direttive, codici di condotta, ecc..)
Il sistema dei controlli è un'insieme di norme codificate,per le procedure quindi prassi, delle 
strutture, e quindi dei meccanismi dei sistemi produttivi e di controllo.
Gli attori dei controlli interni
La responsabilità del Sistema dei Controlli Interni è attribuita ai massimi livelli societari:
• CdA (con il supporto eventuale del comitato per il controllo interno), come responsabile 
dell'adeguatezza del SCI, in base ovviamente alla sua dimensione, assetto organizzativo, 
ecc.. Laddove sia nominato con il supporto del comitato per il controllo interno.
• Direzione generale, come organo che assicura l'assetto e il funzionamento dei SCI, quindi 
rendere esecutivo il funzionamento degli organi interni
• Collegio sindacale, esterno all'azienda, svolge l'alta vigilanza sull'adeguatezza del SCI.
Il controllo è attività di tutto il personale, a tutti i livelli della struttura organizzativa, e deve essere 
parte costituente dei processi operativi.
Occorre pertanto che questa cultura sia interiorizzata nel management (top e middle) e nel 
personale esecutivo una cultura dei controlli. Una cultura intesa come consapevolezza, riguardo la 
coerenza delle attività svolte.


applicazioni: contabili, tecniche, contrattuali, ecc...
L'internal auditing vuole valutare il rispetto di norme e regole, dove il livello di discrezionalità è 
basso. Questo presidio sarà maggiore nei livelli esecutivi e meno pressante nel vertice.
Il controllo di gestione, svolto dal manager con il supporto del controller di direzione, è invece
finalizzato ad elevare la qualità della formulazione delle decisioni aziendali e a garantire il 
rispetto degli obbiettivi strategici.
Quindi il controllo di gestione, è svolto dal management, è finalizzato a formulare decisioni.
Quindi l'internal auditing interviene quando il livello di discrezione è molto basso, quindi una 
disciplina sui comportamenti.
Il controllo di gestione non va a disciplinare i comportamenti, va a orientare le scelte laddove il 
comportamento è più libero, in base al budget o performance.
L'aspetto che vuole essere assicurato dal controllo di gestione come strumento di implementazione 
della strategia, è la congruenza, ovvero che gli obbiettivi di budget dettati dal management siano 
coerenti con le strategie
L'internal auditing, vuole disciplinare, invece i comportamenti, mediante anche controlli automatici 
oltre che ispezioni di persona.
L'internal auditor è il responsabile con competenze tecnico-professionali sui controlli interi, mentre 
il controller è il supporto per elaborare sistemi operativi e di supporto per il manager.

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