sabato 2 ottobre 2010

Castelli Tapparelli d'Azeglio di Lagnasco


Castelli Tapparelli d'Azeglio di Lagnasco

Cenni storici
Per Lagnasco sarebbe opportuno parlare di castelli perché si tratta di un complesso castellato assai complesso, che ingloba tre diversi edifici, conosciuti come il castello di Levante, di Mezzo e di Ponente semplicemente per la loro ubicazione sul luogo.
Agli inizi del XI secolo una comunità monastica dell'ordine di San Benedetto occupò queste terre con l'intento di dissodarle; in breve tempo, accanto al centro religioso si formò il primo nucleo abitativo.
Pressappoco nel 1100 fu costruito un fortilizio difensivo, per volere dei marchesi di Busca.
Nel Trecento, in un'epoca di continue lotte che ebbero come protagonisti anche gli Angiò, venne ampliato e riorganizzato da Manfredo IV di Saluzzo.
Il 4 maggio del 1341 Tommaso II di Saluzzo vendette il feudo ai Tapparelli e Falletti di Alba, imparentati tra loro. La convivenza non fu facile, tant'è che i litigi richiesero per ben due volte l'intervento dei Savoia. Amedeo VI di Savoia, il "conte verde", mise fine alla diatriba con l'assegnazione unica della proprietà ai Tapparelli.
Le tre torri angolari del complesso architettonico furono edificate tra il 1455 e il 1477 unite da maniche che furono elevate tra il 1500 e il 1530. Nel Cinquecento Benedetto Tapparelli procedette ai lavori di ristrutturazione e di abbellimento del complesso di ponente: gli interventi riplasmarono l'edificio conferendogli un aspetto di dimora residenziale e arricchirono gli ambienti con decorazioni che oggi risultano importanti testimonianze dell'arte rinascimentale piemontese.
Il personaggio più noto della famiglia Tapparelli fu lo scrittore e ministro di Carlo Alberto, Massimo d'Azeglio.

Caratteristiche della visita
Gli interni del castello di Levante sono raffinati esempi di manierismo piemontese. Al piano nobile troviamo il Salone degli scudi: decorato da un fregio araldico composto da 167 stemmi riconosciuto come la raccolta araldica del patriziato subalpino più importante del cuneese. Annesso al salone si apre una splendida loggetta dove sulla parete nord viene  raffigurato in primo piano l'affresco dei castelli di Lagnasco mentre in lontananza Saluzzo, Manta e Verzuolo. Interessanti decorazioni a grottesca nordica completano il ciclo d'affreschi attribuiti a Pietro Dolce, artista del 1500.
Il trionfo del classicismo di stampo mitologico si trova nel castello di Ponente: la Sala di rappresentanza decorata con un ricco soffitto a cassettoni, formelle e stucchi, presenta cinque allegorie sul tema della giustizia.
Le cantine sono preziosamente affrescate con temi inneggianti il vino; scene della vita di Bacco ricoprono la volta. Salendo ai piani superiori la cultura umanistica dell'uomo del Cinquecento viene raffigurata attraverso il mito classico degli dei.

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