Occupa una posizione dominante sulla rocca di Cariseto, il possente castello è oggi un rudere, sebbene lasci intuire tutta l'imponenza che doveva caratterizzarlo quand'era integro. Edificato direttamente su un solido sperone roccioso, il fortilizio è tutt'uno con la montagna, e certo nei secoli passati doveva incutere un certo timore in chi si avvicinasse al borgo da fondovalle.
Quel che resta oggi della struttura, devastata dalle bombarde dei Doria nel 1547 e parzialmente restaurata in tempi recenti per evitare il crollo delle parti più instabili, è il robusto muraglione di cinta, retto da bastioni di rinforzo, che conserva le sottili feritoie usate come bocche da fuoco dai difensori della guarnigione. Ai lati rimane traccia delle torri rotonde, presumibilmente rafforzate da bastioni alla base, mentre all'interno è integra la piccola piazza d'armi, e si possono facilmente indovinare le tracce di alcune camere. Una comoda passerella di legno con ringhiera permette l'accesso all'ambiente interno alle mura. Non v'è traccia del tetto, crollato e successivamnete sgomberato insieme con il resto delle macerie delle murature interne.
Quel che resta oggi della struttura, devastata dalle bombarde dei Doria nel 1547 e parzialmente restaurata in tempi recenti per evitare il crollo delle parti più instabili, è il robusto muraglione di cinta, retto da bastioni di rinforzo, che conserva le sottili feritoie usate come bocche da fuoco dai difensori della guarnigione. Ai lati rimane traccia delle torri rotonde, presumibilmente rafforzate da bastioni alla base, mentre all'interno è integra la piccola piazza d'armi, e si possono facilmente indovinare le tracce di alcune camere. Una comoda passerella di legno con ringhiera permette l'accesso all'ambiente interno alle mura. Non v'è traccia del tetto, crollato e successivamnete sgomberato insieme con il resto delle macerie delle murature interne.
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