sabato 2 ottobre 2010

Castello di Prasco



Castello di Prasco

Cenni storici
Il castello di Prasco, sede dei feudatari del luogo, è documentato a partire dal 1192, anno in cui risulta già costruito e luogo di esercizio di funzione pubblica.
Feudatari furono, nel tempo, i Malaspina, i De Regibus, gli Spinola e i Piuma, tuttora proprietari del castello con l'attuale cognome Gallesio-Piuma.
Il complesso edilizio consente di identificare gli spazi un tempo riservati all'abitazione dei feudatari e quelli destinati invece alla funzione pubblica di governo, di esercizio della giurisdizione e di difesa, come la sala d'armi, la soprastante sala delle udienze e la sovrapposta loggia della guardia. Questi ambienti sono dotati di autonomi accessi costituiti da un portone esterno con affaccio sulla piazza della Chiesa e da una autonoma scala.
Il complesso, pressoché circondato dal parco storico è costituito dalla struttura castellata centrale, dalla foresteria, situata all'interno del primo cortile, dalla costruzione pertinenziale che definisce il lato est di tutto l'insieme.
Il castello consta di un corpo centrale con tre torrioni addossati. La costruzione principale si erge su un ampio terrapieno, è dotata di tre cortili oggi tenuti a prato e si eleva sulla strada con una cinta muraria alta dagli otto ai dodici metri circa.
All'interno il complesso si articola in varie parti: una assolve a funzione abitativa originaria; la parte un tempo destinata ad uso pubblico è utilizzata per eventi culturali; la parte pertinenziale e la foresteria mantengono anch'esse la funzione originaria.
La costruzione medievale presenta la tipica muratura strombata in pietra a vista, quella seicentesca è ancora in parte intonacata, la copertura è lignea, con manto in coppi.
Il grande parco è cintato da un muretto in mattoni e pietra interrotto da cancelli in ferro e chiuso da inferriate nella parte prospiciente la strada.
Il parco, ove ha sede una splendida neviera seicentesca, è già documentato con la presenza di castagni, ma ebbe il suo momento più importante nel primo Ottocento per i lavori di consolidamento e per l'introduzione di una collezione di cultivar eccezionali di alberi da frutto da parte del conte Giorgio Gallesio, famoso scienziato, uomo politico, diplomatico e soprattutto pomologo che, per la sua fama, è sepolto a Firenze nel chiostro di Santa Croce.


Caratteristiche della visita
La visita del castello è sempre guidata personalmente dalla proprietaria (la contessa Maria Elena Gallesio-Piuma di Prasco, docente nell'Università di Genova) che conduce gli ospiti lungo il percorso illustrando volta a volta, in rapporto alle preferenze dei diversi gruppi, gli aspetti architettonici, gli sviluppi della storia e dei legami politici intrattenuti nei secoli dai diversi feudatari, l'attività molteplice dell'Istituto di studi gallesiani e di Giorgio Gallesio il grande personaggio a cui è intitolato, appunto, l'ente culturale (magistrato, diplomatico, pubblico amministratore, ma soprattutto studioso della natura, autore dell'insuperata Pomona Italiana). Sempre gradito ai visitatori è lasciare loro spazio per porre domande dirette su profili di interesse personale, nonché ascoltare aneddoti di vita vissuta relativi al castello che la contessa ricorda con dovizia di particolari e che racconta con spiccata e briosa eloquenza.

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