Il comune di Quattordio, grazie all'abbondanza di acque derivanti dai torrenti Gaminella, Chiesetta, Tagliarolo e S. Andrea che permetteva ricchi raccolti di cereali, canapa e uve nella campagna circostante, e la posizione strategica lungo un'importante via di comunicazione, attirò nel corso dei secoli numerose famiglie nobili che qui possedevano dimore signorili per la villeggiatura, nonché cascine e terreni la cui conduzione e coltivazione era affidata ai contadini locali.
Sul finire del Cinquecento, tra i molti villeggianti che si recavano a Quattordio ci fu Cristierna, figlia di Cristierno II Re di Danimarca, ospitata dai Conti Civalieri. Quattordio era stato a lungo proprietà dei nobili Guttuari di Asti che, almeno sin dal XIV sec., oltre ai territori di Masio, possedevano tutti e quarantotto punti di giurisdizione feudale su questo luogo. Oltre ai Guttuari si sono avvicendati nomi risonanti quali i Civalieri, i Mantelli, gli Olivazzi, i Colli.
Un po' per fede religiosa e un po' per distinguersi, in quel periodo storico si sviluppò la consuetudine tra le famiglie agiate di trasmettere ai posteri il nome del proprio Casato dotando le chiese del territorio sul quale vivevano di altari e cappelle. In genere, all'istituzione delle cappelle era collegato un lascito per assicurare, attraverso un beneficio a favore del cappellano, il culto religioso. Venne perciò a radicarsi l'uso di chiamare "cappelania" le istituzioni non parrocchiali.
Alla famiglia concedente l'altare veniva accordato il diritto di patronato che, se laico come nel caso dei nobili, competeva oltre che al patronato anche ai suoi eredi.
E proprio le vicissitudini conosciute da uno di questi lasciti, una "cappellania", svelano un pezzo della storia di un edificio conosciuto a Quattordio come il Castello di Lajone.
Tutto cominciò nel 1624, quando l'allora feudatario di Quattordio, Annibale Guttuario, fece testamento davanti al Notaio Pietro Maccabeo istituendo una "cappellania" che comprendeva diverse proprietà, tra le quali anche gli Edifici Padronali e Rurali ad essa aggregati in questo territorio, denominati del Lajone.
Il Nobile Guttuario fece erigere una cappella nella chiesa parrocchiale di Quattordio, la intitolò alla Beata Vergine del Carmine e la dotò di una lista di possedimenti che riempiva diverse pagine di atto notarile, tra cui compare la proprietà del Lajone.
In virtù del rango e dell'importanza del proprietario, l'Edificio Padronale andava via via assumendo l'aspetto di Dimora Signorile e di Castello.
Estintisi i Guttuari, si contesero la proprietà del Lajone i Conti Mantelli, i Marchesi Inviziati Baggiani e Branciforte e i Conti Cavalieri tanto che a un certo punto, nel 1824, per risolvere la lite dovette intervenire con un'ordinanza l'Eccellentissimo Real Senato di Torino.
Gli Edifici Padronali del Lajone andarono al Marchese Carlo Inviziati Baggiani di Braciforte, ultimo proprietario nobile della proprietà, che venne successivamente venduta a possidenti terrieri e ricchi borghesi, quali Croce, Berruti ed altri.
Oggi il Castello di Lajone con il suo parco secolare è stato completamente restaurato ritornando alla sua antica bellezza.
Caratteristiche della visita
Il visitatore verrà accompagnato nella visita al Castello, tra le sale affrescate arricchite da consolle dorate, trono dorato e lampadari di cristallo, da quadri dell'Ottocento e del Settecento con soggetti religiosi e ritratti. Nelle cantine, a volta, si possono ammirare bocche di lupo e l'infernott: cantina a pianta pentagonale fornita di vini pregiati situata sotto il torrione. Si procede alla visita del torrione: nella parte alta è stata mantenuta l'originalità delle pareti e, dopo una "scalata" di cento gradini, si può godere una vista panoramica a 360°.
Il Castello è circondato da un parco secolare di calodendron recurrens, pino ispanico, silvestre e marittimo, sofora nipponica e querce, aiuole fiorite, statue e piscina.
Davvero splendido! da visitare ;D
RispondiEliminaciaoo
http://www.trivago.it/piemonte-44330
La prossima estate ci vado :D
RispondiEliminaCastello!