Cenni storici Sul ‘Fundus Mallianus' si sviluppò, lungo la ‘strata' di collegamento tra Asti e Alba un importante insediamento. Erede dell'agglomerato romano si forma nei secoli X- XI un nucleo di sommità sotto la protezione del castello, già testimoniato nel 996. Nel medioevo fu borgo nuovo del Comune di Asti con funzione di difesa. Castello e paese furono infeudati, nel 1240, alla nobile famiglia astigiana degli Alfieri. In un secondo tempo il feudo venne frazionato tra i vari componenti del casato e nei primi anni del Quattrocento il potere della famiglia attraversò la crisi: una parte del feudo venne attribuita ai Damiano e le altre ai Roero, Malabayla e Parato di Castellinaldo. Nonostante ciò gli Alfieri continuarono a mantenere la supremazia sul territorio. Nel ‘600 il dominio sulla zona appartenne ai Savoia; il conte Catalano Alfieri, generale di fanteria sabauda si fece costruire, sul luogo della fortezza medievale, una sontuosa residenza: un fabbricato imponente dalle linee severe e allo stesso tempo aggraziate del barocco maturo piemontese. Con l'estinzione di quel ramo della famiglia, nel 1797, il castello passò in eredità agli Alfieri di Sostegno, signori di S. Martino. La leggenda vuole che Vittorio Alfieri, in quel castello, osservando un dipinto di Cleopatra nell'atto di farsi mordere dall'aspide, avesse avuto l'ispirazione per la composizione del "Saul". La sua biografia certifica invece di essere vissuto nel castello del patrigno, il cav. Giacinto Alfieri di Magliano solo fino all'età di nove anni. Oggi il castello è proprietà del Comunale. L'ultima discendente del casato, la marchesa Margherita Visconti Venosta Pallavicino-Mossi lo lasciò in eredità alla Chiesa nel 1952. Caratteristiche della visita Nell'angolo nord con ingresso dall'esterno, il castello ospita la Cappella gentilizia del Crocefisso. Di notevole pregio è il Salone degli Stemmi, realizzato da stuccatori luganesi nell'800, dove spicca il bellicoso motto degli Alfieri "tort ne dure". Le parti di maggior valore sono il portone in noce decorato con formelle intagliate secondo gusto barocco, lo scalone d'onore e il salone delle feste. Nell'ala est del piano nobile troviamo il Museo di Arti e Tradizioni Popolari che raccoglie aspetti di cultura piemontese. Nel 1994 è stata inaugurata un'originale sezione dedicata ai soffitti in gesso, quali elementi di un'identità culturale contadina ormai lontana e fenomeno diffuso nei sec. XVI-XIX tra Roero, Monferrato e Langa. Contornata da un verdeggiante parco la parrocchiale di S.Andrea conserva il sepolcro marmoreo del Conte Catalano Alfieri (1677). |
domenica 3 ottobre 2010
Museo di Arti e Tradizioni Popolari - Castello degli Alfieri di Magliano
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