Il castello di Bianello sorge nella pedecollinare reggiana, nel comune di Quattro Castella. È l'unica fortificazione reggiana che mantiene gli originari 4 torrioni risalenti già all'VIII secolo. Tra i quattro castelli che dominavano i rispettivi colli della zona, Bianello è il solo che mantenga ancora anche una struttura edilizia ben conservata, merito della sua posizione centrale che permetteva una più facile difesa, della buona rete di vie di comunicazione e della disponibilità di acqua di cui disponeva (vicinanza di numerose sorgenti). Attraverso la lettura critica dei paramenti murari esterni e all'analisi della tessitura strutturale è possibile ripercorrere, con sufficiente attendibilità, la cronologia costruttiva del castello.
Il primo manufatto è la torre maestra (o mastio), protetto da una cinta presumibilmente quadrata di cui occupava l'angolo nord-est. Dopo il crollo avvenuto nel 1285, come attesta la Chronica di Salimbene de Adam, la torre è stata ricostruita con l'inserimento di una scaletta a chiocciola centrica in pietra a sostituzione di quelle lignee che originariamente collegavano i diversi livelli. Il perimetro dell'iniziale cinta quadrilatera ha suggerito l'allineamento dei primi corpi di fabbrica, a sud e a nord, che si sono andati man a mano edificando all’interno del mastio, lasciandone scoperto solo il lato di ponente. Il libero svolgimento delle più ampie cortine medioevali ha condizionato la giacitura dei manufatti successivi in una progressiva involuzione strutturale del castello. Sul lato nord, che fa angolo in mezzeria, sono chiaramente identificabili quattro interventi. Più antica è la fascia centrale, che conserva ancora impronte di finestre a bifora e che si allineava al mastio sul fronte di ponente (dove è tutt'ora il portale archiacuto in grossi conci lapidei). Dal portale si accede a un lungo camminamento dalla pavimentazione in mattoni a spina di pesce e per l'orditura lignea del soffitto. Esso conduce all'ala d'angolo di esecuzione appena successiva, che conserva pure tracce di bifore, impostate a quota differente. L'ala di ponente è decisamente quella più tarda e realizzata, a sua volta, in due tempi diversi. Nella fascia sud-orientale del castello, a un livello inferiore parzialmente interrato nella roccia, sono stati ricavati altri ambienti. La copertura a padiglione con unghie perimetrali, l'ariosa spazialità e la calibrata proporzione ne attestano un’esecuzione tardo quattrocentesca, probabilmente concomitante al potenziamento della cinta difensiva.
Gli ambienti di maggior pregio artistico sono quelli realizzati nel 1644 da Gaetano da Canossa, il quale fece anche affrescare numerose stanze da Gian Giacomo Monti e Baldassarre Bianchi. Gli affreschi si trovano in sette stanze. Tra gli ambienti di maggior pregio si segnala la piccola cappella ricavata nel vano della torre con raffinate pitture e arredi sacri. Dallo scalone neobarocco si accede al piano nobile, sul quale si apre l’appartamento con stanze affrescate, sale da ballo e ricevimento. Nella stanza che fu camera da letto della Contessa si può ancora ammirare un dipinto che rappresenta la famosa Matilde da Canossa che tiene in mano il fiore del melograno, simbolo della chiesa. Il dipinto è opera ottocentesca del pittore reggiano Ugolini.
Il castello è oggi di proprietà del Comune, che al suo interno offre intrattenimento e laboratori a gruppi di bambini e ragazzi (da 1 a 15 anni) o ad intere scolaresche. Ogni anno inoltre, a primavera inoltrata, nel paese si rievoca un'importante episodio medievale: il "Corteo Storico Matildico di Quattro Castella" che vive nell'incoronazione di Matilde il suo momento topico e che impegna centinaia di comparse in costumi medievali oltre che richiamare migliaia di spettatori.
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