giovedì 30 settembre 2010

Fortezze Sassoni in Transylvania


Parlare di Romania e finire a discutere di Transilvania, Carpazi e Dracula e' spesso una conseguenza diretta. Sicuramente perche' questa nazione e' vista come una terra lontana e sappiamo poco della sua storia, a causa anche dei lunghi anni di isolamento oltre cortina e al regime che ha mantenuto chiusi i suoi confini fino a un decennio fa. Se il nome di Dracula deve essere lo spunto per far nascere la curiosita' di conoscere queste regioni ben venga, quello che hanno da offrire va ben oltre la leggenda di Vlad Tepes, piu' noto come 'Dracùl' (in romeno 'impalatore', in futuro scopriremo perche'), eroe nazionale ai tempi dell'invasione Turca.

Proprio la posizione geografica ha da sempre fatto della Romania e della Transilvania in particolare, terra aspra e montuosa, una 'barriera' fra occidente e oriente, teatro di scorrerie e invasioni da est. Per questo qui come in nessun altro paese troveremo parrocchiali fortificate, villaggi dotati di 'fortezze contadine' e monasteri arroccati. Un discorso a parte lo meritano le tante chiese in legno che niente hanno da invidiare alle strapubblicizzate Stavkirchen norvegesi, anzi spesso hanno quel 'qualcosa' in piu' dovuto all'influenza dell'arte ortodossa e dalla particolare, se mi passate il termine, 'tristezza' dei luoghi ove sorgono.
Premesso che in questa occasione non parleremo del Castello di Bran, unico ad essere conosciuto per essere stato una delle residenze di Vlad, addentriamoci nel mondo delle 'Fortezze Contadine Sassoni'. Nel 12° secolo giunsero dalla Sassonia nel cuore della Transilvania molti Tedeschi, invitati dai Re Ungheresi (che dal 1000 al 1918 comandarono queste terre) attirati dalla bellezza della zona e dal forte potenziale commerciale ed economico derivato dal controllo che da qui poteva essere esercitato lungo le importanti vie di comunicazione fra ovest ed est.

Dopo la colonizzazione, per difendere quello che era il confine del regno, tutti gli insediamenti furono fortificati con opere erette dagli stessi contadini per far fronte alla costante minaccia di attacchi delle tribu' nomadi, fra le quali piu' temuti erano i Tartari. Tutti i villaggi o cittadine del sud-est della Transilvania sono ancora oggi dominate dalle torri e le mura di queste fortezze, alcune suggestivamente in rovina a corona di qualche rilievo ma molte ancora intatte nel cuore dell'abitato. I 'Sasi' (cosi' erano chiamati i Tedeschi di Romania) erano Luterani e per questo anche le chiese, centri sociali e spirituali delle comunita', furono fortificate, spesso cinte da mura.

L'area coperta dalla colonizzazione germanica corrisponde alle moderne regioni di Sibiu, Brasov, parte di Alba, Mures e Bistrita-Nasaud (quest'ultima un po' staccata dalle altre), consultate la mappa cliccando qui. Con il crollo del regime di Ceausescu molti Sasi sono tornati in Germania e alcuni villaggi sono ormai deserti, ma questo non fa altro che aggiungere fascino a questi luoghi, lontani anni luce dal nostro mondo. Chiaramente il turista che intende visitare questa zona a nord di Bucarest deve avere un forte spirito di avventura, fuori dai grandi centri non e' facile trovare alloggio e vitto adeguato, anche se le cose stanno per fortuna velocemente migliorando.

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