Incisione d'epoca raffigurante il castello ancora lambito dalle acque dell'Arno. |
L'attuale rocca risale al 1330 e dimostrò tutta la sua potenza sia nelle guerre fra pisani e lucchesi, sia quando fu Firenze a rivolgere attenzioni verso questo ricco territorio. Nel 1406 i fiorentini assediarono Vicopisano per otto mesi, la città cadde per fame il 14 luglio dello stesso anno. Si narra che durante l'assedio gli attaccanti usarono anche una galera che incrociava le acque dell'Arno bombardando le fortificazioni (nel XV° secolo il fiume era navigabile e passava sotto le mura della città). La caduta di Vicopisano non fu che il preludio alla capitolazione di Pisa.
Tratto settentrionale delle mura cittadine. |
Il fortilizio è costituito da un mastio di quindici metri per lato eretto nel punto più alto dell'abitato, dotato all'angolo occidentale di una torre quadrata alta 31 metri, di una muraglia di collegamento dello stesso ad una delle torri della cinta muraria, Torre dei Selvatici, e della cerchia vera e propria, con torri sia quadrate che semicircolari, posta ai piedi della collina e oggi superstite nel tratto settentrionale. Fra la muraglia e la torre dei Selvatici il collegamento avveniva tramite un ponte levatoio, oggi scomparso. L'insieme, costruito sfruttando al meglio l'orografia del terreno e le fortificazioni preesistenti, costituisce un compatto sistema militare interamente percorribile in quota. Tutti gli elementi sono dotati di apparato a sporgere. Vicopisano è considerato il prodotto più avanzato dell'architettura militare fiorentina della prima metà del quattrocento anche se possiede un'elemento contraddittorio: la 'Torre delle quattro porte' (Torre Lucchese) che anziché le due porte di una normale torre passante ne possiede appunto quattro, una per lato, con grosso svantaggio sia d'ordine statico che difensivo.
Il destino volle che tutte queste splendide fortificazioni dimostrassero la loro forza proprio contro coloro che ne curarono la costruzione: nel 1495 Pisa e il suo contado si ribellarono ai dominatori fiorentini e gli abitanti di Vicopisano scacciarono questi ultimi dalla città resistendo ai successivi tentativi di riconquista. Ma tre anni dopo la roccaforte tornò in mani fiorentine e vi rimase, seppure fra alterne vicende, sia sotto i Medici che i Lorena.
Nei secoli successivi, persa l'importanza bellica, la rocca di Vicopisano fu prima abbandonata e poi proprietà di privati. Oggi è proprietà della famiglia Fehr Walser che dal 1995 ha intrapreso un'importante opera di restauro che ha già dato importanti risultati. La rocca è visitabile a pagamento con guida.
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