giovedì 30 settembre 2010

riforma cristiana

Lutero capovolse la situazione: meditando sulla Lettera ai Romanidi San Paolo egli lesse: “La giustificazione del peccatore (viene) mediante la fede nel Cristo crocifisso e risorto” (1, 17); giunse quindi alla conclusione che la giustizia nell'uomo non è attiva, ma passiva: l'uomo cioè non si giustifica con le sue opere, ma Dio lo giustifica in virtù dell'opera di Cristo. Di qui la riscoperta di tutta la Bibbia come “rivelazione della giustizia misericordiosa di Dio”: con la Legge, Dio rende l'uomo cosciente del suo stato di peccato, con il Vangelo gli dona la grazia per riscattarlo dal peccato. In ultima analisi quale il significato più profondo delle Sacre Scritture? La giustificazione per la fede. Esse non sono quindi solo parola, ma parola vivificata dallo Spirito Santo e come tali contengono in sé i mezzi necessari alla salvezza. Nasce quindi una nuova eticità, in cui il principio che la informa non era più “la dottrina moralistico-perfezionista” delle virtù, fondata sul merito e quindi sul premio e il castigo, ma l'“obbedienza alla fede”, che coinvolge non solo i singoli atti dell'uomo, ma tutto il suo comportamento. Le opere della fede non servono alla salvezza, ma sono solo espressione della nostra gratitudine a Dio e sono perciò svincolate da ogni elemento egoistico. Alla santificazione non serve la virtù monastica con la sua drastica separazione dal corpo degli altri fedeli, ma la vita laica, assieme agli altri fedeli: la vocazione cioè non è religiosa, ma laica, un servizio nella società onorando Dio e amando il prossimo; se di ascesi si deve parlare, questa è “intramondana”, non “extramondana”.

Martin Lutero nacque ad Eisleben (Sassonia) il 10 Novembre 1483 da Hans Luther o Luder e da Margherita Lindemann.
La famiglia si trasferì a Mansfeld e poi a Magdeburgo dove nel 1497 Lutero frequentò la scuola dei Fratelli della vita comune, a Eisenach e infine a Erfurt dove cominciò lo studio delle arti liberali.
Dopo lo studio del trivium nell'autunno del 1502 conseguì il baccellierato nelle arti. Nel 1505 Lutero divenne magister artium ma il padre aveva scelto per lui la carriera forense.
Il 2 Luglio, sempre durante il 1505, sulla strada del ritorno sorpreso da un forte temporale presso Stotterheim, fece voto a S.Anna che, se si fosse salvato, si sarebbe fatto monaco e infatti, il 17 Luglio, entrò nel convento degli eremiti agostiniani dell'Osservanza di Erfurt.
Fu consacrato sacerdote nel 1507, nonostante l'opposizione del padre.
Lutero

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