Vicino all'area della necropoli Etrusca appena fuori le mura della cittadina di Magliano in Toscana, nella Maremma meridionale, circondati da campi di ulivi, troviamo i resti dell'antica chiesetta Romanica detta Canonica di S.Tiburzio, meglio conosciuta come di S.Bruzio. Questo insediamento fu per la zona un importante centro religioso, ricordato fin dal 13/14° secolo. Fra le sue mura era offerta ospitalità ai preti anziani della diocesi locale. Questi dettero vita ad una comunità è nacque così una specie di monastero.
Oggi sono ancora ben identificabili i resti del presbiterio, con l'abside centrale, due ali del transetto e l'ottagonale base della cupola che si slanciava verso il cielo svettando dall'unica navata. Della cupola vera e propria e della navata non restano tracce. Le mura esterne della canonica, in particolare la parte dell'abside, erano finemente lavorate e arricchite da agili semicolonne unite da archetti. L'architettura di S.Bruzio ricorda molto da vicino lo stile Longobardo presente nel nord dell'Italia, ma in alcuni particolari - le decorazioni dell'abside, i capitelli delle colonne e la leggrezza della struttura nel suo insieme - possiamo cogliere l'inizio dello sviluppo di un gotico primordiale. Fra gli scarsi resti possiamo tutt'oggi ammirare molte sculture e bassorilievi finemente cesellati.
Oggi sono ancora ben identificabili i resti del presbiterio, con l'abside centrale, due ali del transetto e l'ottagonale base della cupola che si slanciava verso il cielo svettando dall'unica navata. Della cupola vera e propria e della navata non restano tracce. Le mura esterne della canonica, in particolare la parte dell'abside, erano finemente lavorate e arricchite da agili semicolonne unite da archetti. L'architettura di S.Bruzio ricorda molto da vicino lo stile Longobardo presente nel nord dell'Italia, ma in alcuni particolari - le decorazioni dell'abside, i capitelli delle colonne e la leggrezza della struttura nel suo insieme - possiamo cogliere l'inizio dello sviluppo di un gotico primordiale. Fra gli scarsi resti possiamo tutt'oggi ammirare molte sculture e bassorilievi finemente cesellati.
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