Bigliolo è una piccola frazione del Comune di Aulla in provincia di Massa Carrara. E' un paese della bassa Lunigiana che si raggiunge, da Aulla, percorrendo la SS63 del Cerreto fino a Serricciolo e poi, dopo altri 5 Km, seguendo le indicazioni lungo la provinciale.
Il castello di Bigliolo fu una delle fortificazioni che presidiarono la gran corte Vescovile della media Lunigiana avente a capo Soliera e per quanto non si abbiano particolari notizie di avvenimenti che lo riguardano è certo che esso non rimase estraneo, nel sec. XIII alle lotte combattute fra il Vescovo e i Malaspina in Val di Aulella' (Ugo Formentini). Bigliolo, dopo queste contese, finì nel potere dei Marchesi di Filattiera e precisamente a Bernabò Malaspina, feroce persecutore della Diocesi Lunense. Questi lo lasciò al figlio Francesco,' Dall'atto di divisione del 1275 risulta che a Francesco, autore della linea di Olivola fu assegnato fra l'altro, anche tutto ciò che la famiglia possedeva in castro Bilioli' (Ugo Formentini). 'Il Castello di Olivola fu scelto a capoluogo del vasto feudo perché il più sicuro e quello posto quasi al centro del dominio feudale comprendente Aulla - Terrarossa - Virgoletta - Pieve de Monti Licciana - Varano - Groppo San Pietro - Bastia - Agnino - Bigliolo - Pallerone' ( C. Caselli).
La Torre Est |
La Torre Ovest |
Da quel momento si accentuò la decadenza del castello di Bigliolo, come centro abitato di fronte all'emergere delle ville del piano, anche se conservò una posizione di prestigio perché si continua ad amministrarvi la giustizia e a convocarvi le assemblee. Il 14.11.1568, con un contratto rogato dal notaio Giovanni Michele dei Cerri di Bigliolo, i figli di Lazzaro I divisero il marchesato in due parti, una comprendente Pallerone con Canova assegnata a Spinetta e a Carlo e l'altra comprendente Olivola con Bigliolo assegnata a Camillo e a Troilo. Si diede inizio ad una direzione collegiale, in cui i due Marchesi padroni si sarebbero alternati per un anno, l'uno dopo l'altro nel governo della quota assegnata.
Il desiderio di conservare la sostanziale unità del feudo indurrà però il 10 marzo 1572 Camillo, Carlo e Troilo, scapoli, a regolare con atto notarile la successione , in modo che Spinetta, l'unico ad essersi ammogliato, potesse garantire con i suoi figli, la continuità della dinastia inaugurata da Lazzaro I. Nel periodo Napoleonico le terre di Lunigiana passarono a far parte con l'edito 2/7/1797, della Repubblica Cisalpina. Oggi restano i ruderi, rivestiti dall'edera e invasi dalla vegetazione, di tutto il tratto nord della fortificazione con una torre cilindrica e la torre est.
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