404-453 Re degli Unni, soprannominato il Flagello di Dio, devastò e fece razzia per molti anni nelle regioni orientali dell’impero Romano, prima di stipulare la pace con l’imperatore Teodosio. Attila scese con i suoi barbari sull’occidente, settecentomila uomini assetati di sangue e con lo sterminio e il saccheggio nei loro cuori. Arrivato nella città di Troyes, il vescovo, S. Lupo, riucì a far risparmiare la città con le sue preghiere. Anche Santa Geneviève, una pastorella di Parigi, riuscì con le sue implorazioni a bloccare l’onda distruttiva di Attila.
Quindi tentò di conquistare Orleans, ma venne sconfitto dal generale romano Ezio, corso in aiuto della città su richiesta del vescovo S. Agnano, nel 451. Si volse poi verso l’Italia centrale, e incontrando papa Leone I che lo supplicò di risparmiare Roma, acconsentì lasciando tutti nel più totale sconcerto. Dichiarò in seguito di aver visto accanto al papa due figure lucenti, che lo minacciavano di morte qualora non si fosse ritirato. Secondo alcuni le due figure erano i santi Pietro e Paolo, ma per altri Attila acconsentì a lasciare l’Italia in cambio della principessa Onoria. La morte del famoso condottiero unno è narrata in alcune storie dove si racconta che con Attila c’era una fanciulla, Odabella, scampata alla distruzione di Aquileia. Ella era però innamorata di Foresto, anche lui fuggito da Aquileia. Foresto medita vendetta. Ma Odabella vuole essere la sola a vendicare il suo popolo. Così, quando Foresto arriva all’accampamento di Attila, lei lo fece imprigionare. Attila per graditudine le consegnò il prigioniero e le annuncia che vuole farne sua sposa. Odabella fugge nel campo romano, e quando Attila la raggiunge, si trova circondato da tutti i suoi nemici. Odabella, così, lo colpirà mortalmente.
Nessun commento:
Posta un commento