venerdì 1 ottobre 2010

La Rocca di Vignola

La Rocca di Vignola domina la Valle del fiume Panaro e la sua imponente struttura è visibile anche in lontananza. Si presenta al visitatore come un possente quadrilatero, prodotto finale di tante fasi costruttive ed in particolare di quelle apportate dai Grassoni prima e dai Contrari poi, che l'hanno trasformata da roccaforte ad imponente residenza nobiliare.
La Rocca è, forse per tutti i Vignolesi, il simbolo più importante ed amato di identità geografica e culturale. Ad essa vengono associati i più significativi momenti storici della Valle del Panaro: dai tempi in cui, roccaforte, fungeva da bastione e da punto di aggregazione per gli abitanti, alla sua successiva trasformazione in elegante residenza quattrocentesca, polo d’attrazione per artisti, musici, letterati, politici.
Un costante ed attento lavoro di restauro ha consentito in questi ultimi decenni di recuperare, sia a livello architettonico che pittorico, l’intera struttura. Grazie alle ricerche storiche condotte è stato inoltre possibile risalire al significato complessivo degli affreschi, in gran parte databili al XV secolo, che decorano le sale del piano terra (sala dei Leoni e dei Leopardi, sala delle Colombe e sala degli Anelli) e alcuni locali del primo piano (sala delle Dame, sala degli Stemmi e sala dei Tronchi d’Albero). Le imprese e gli stemmi che campeggiano sulle pareti tramandano la storia della famiglia Contrari, evidenziando la sua stretta alleanza con gli Estensi.
Nella Cappella della Rocca si può ammirare il prezioso ciclo di affreschi tardogotici commissionato da Uguccione Contrari, anch’esso recentemente restaurato. I dipinti, raffiguranti le Storie di Cristo, sono attribuiti al “Maestro di Vignola”, personalità di spicco dell’arte emiliana dei primi decenni del Quattrocento, di cui per ora non si conosce il nome. È molto probabile che il committente, amico e consigliere di Nicolò III d’Este, si sia rivolto a un membro della cerchia di artisti che gravitava attorno alla corte estense nei primi tre decenni del XV secolo. Il “Maestro di Vignola” riesce in questa sua opera a sintetizzare in modo originale i caratteri della cultura figurativa estense, che risentiva di influssi emiliani, veneti, lombardi, e del portato dell’arte di Giovanni da Modena e di Gentile da Fabriano, nonché degli stilemi della miniatura di ambito ferrarese.
Altro splendido ambiente affrescato è la sala del Padiglione, che deve il nome alla rappresentazione di una grande tenda, con i lembi aperti e finemente decorata, davanti alla quale stanno due personaggi che la critica ha voluto identificare in Battistina Campofregoso e Ambrogio Contrari, sposi nel 1461. Proprio la scena del loro matrimonio è rappresentata all’interno di mura merlate che lasciano immaginare la struttura di un giardino pensile, abbellite da melograni, tralci di fiori e foglie, oltre le quali appaiono molteplici varietà di piante da ornamento.
Completano l’edificio le sale degli Armigeri, i panoramici camminamenti e le tre torri denominate: di Nonantola, delle Donne e del Pennello. Nei sotterranei, dalle antiche cantine sono state ricavate due sale convegni in cui si svolgono annualmente molteplici eventi: la sala dei Contrari, idonea ad ospitare incontri, concerti e spettacoli teatrali, e la sala Grassoni, più indicata ad accogliere corsi e riunioni di carattere tecnico.
L’accostamento tra valori storico-artistici riproposti nella loro forma più elevata e il restauro funzionale ha contribuito a conservare, valorizzandolo, l’antico monumento, rendendolo fruibile in tutti quei momenti in cui la città vuole presentare all’esterno la propria immagine più qualificata.
Questo prestigioso contenitore di eventi culturali di rilievo, rappresenta per Vignola e per le province di Modena, Bologna e Reggio Emilia, una meta ambita per migliaia di visitatori, che ogni anno scelgono di ammirare una delle strutture castellane quattro-cinquecentesche della regione meglio conservate e più interessanti dal punto di vista artistico.
D’altra parte l’obiettivo perseguito dalla Fondazione di Vignola, proprietaria della Rocca dal 1998, è quello di valorizzarne le potenzialità rendendola sempre più fruibile per le attività culturali, sociali e del mondo della scuola di Vignola e dei centri e territori limitrofi. Nel contempo lo sforzo della Fondazione va nella direzione di fare conoscere in modo approfondito il grande valore storico-artistico dell’edificio, rendendolo il più possibile funzionale e adeguato ad ospitare un turismo consapevole, ed eventi culturali di ampio respiro organizzati in collaborazione con i più importanti enti istituzionali.
Rocca di Vignola



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