Già conosciuta in età Etrusca e poi Romana, dal VI° secolo d.C. sede vescovile e centro di primaria importanza della zona, Sovana fu conquistata dai Longobardi fra gli anni 592-605 e divenne la località al centro della circoscrizione territoriale della zona.
Sembra strano ma, nonostante il rilievo che la località ha sempre avuto soprattutto a livello istituzionale, a causa della mancanza di documentazione certa la storia e l'evoluzione della città ci è sconosciuta fino al XIII° secolo, quando ritroviamo Sovana come castello inserito nel territorio degli Aldobrandeschi.
Proprio a questo periodo risale la costruzione della rocca, che precede, come una sentinella, l'abitato urbano, i numerosi edifici pubblici e le chiese. Questo periodo fortunato e di massimo splendore per Sovana fu dovuto a Ildebrando di Soana, qui nato, divenuto Papa Gregorio VII° dal 1073 al 1085.
Con il passare del tempo l'importanza di Sovana diminuiva sempre più e quando, nel XIV° secolo, il controllo della zona passò alla famiglia degli Orsini, questi preferirono concentrare i loro interessi sui nuovi insediamenti fortificati di Sorano e Pitigliano.
La crisi economica e la prostrazione per la malaria portò ad un notevole calo della popolazione e le frequenti guerre fra gli Orsini e la Repubblica Senese per il controllo del castello non aiutarono certo Sovana a risollevarsi.
Nemmeno i secoli successivi servirono ad invertire la tendenza: nel 1833 il paese contava appena 64 abitanti! Anche oggi il borgo ci appare solitario e parzialmente abbandonato, conta circa 500 abitanti, sebbene recentemente oggetto di numerosi restauri.
Le testimonianze che ancora oggi restano del periodo medievale ci fanno capire la grande prosperità che Sovana aveva raggiunto sotto il controllo dei conti Aldobrandeschi.
Dalla sommità di una rupe di tufo posta al vertice dell'abitato svettano i possenti ruderi della Rocca Aldobrandesca, eretta nei secoli XII°-XIII° sul luogo dei precedenti fortilizi etruschi e romani, il cui perimetro delle mura pare ricalchi alla perfezione.
La massa rossiccia della fortificazione ha l'aspetto che le fu dato dopo il restauro del 1572, quando fu aggiunta la bastionatura. A causa degli eventi storici che vedevano Sovana sempre più al margine dello sviluppo economico e sociale della zona, già nel corso del 1600 fu iniziato lo smantellamento della Rocca.
Oggi restano in piedi una torre e un tratto di mura, in parte ancora dotate di apparato a sporgere con beccatelli e archetti in pietra di ottima fattura, oltre alla porta di accesso. La zona circostante è ricca di stupende tombe etrusche scavate nel tufo.
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