Nella località di Sala, antico borgo Longobardo ormai inglobato nel centro abitato di Piazza al Serchio, si trova uno dei più antichi “Castrum” della Garfagnana: Castelvecchio (Castrum Vetus) o Castello di Sala. Nel corso dei secoli il fortilizo viene spesso citato con nomi diversi. Adagiato sopra un’imponente “Doglione” (grossi cunei di materiale vulcanico che emergono dal letto del fiume), alla confluenza di due rami del Serchio quello di Soraggio e quello di S.Michele, venne utilizzato fin dai tempi dei Romani per sorvegliare l’antiche vie di comunicazione provenienti da Luni e dalla bassa Valle del Serchio dirette verso il nord.
Il Castello di Sala ricoprì un ruolo importante fin dall’epoca Bizantina. Narsete (478 – Roma, 574 generale bizantino) dopo la cacciata dei Goti, volendo proteggere Lucca da eventuali invasioni provenienti da nord, realizzò in Garfagnana un sistema difensivo composto da quattro castelli, lasciandovi in ognuno di loro un presidio, il castello di Sala “Castellum Garfagnanae”, il castello di Castelnuovo Garfagnana “Castrum Novum”, il castello di Pieve Fosciana “Castellum Noverise” ed infine quello di Castiglione Garfagnana “Castrum Castilione”.
Con l’arrivo dei Franchi il castello, citato come “Castrum Salae Episcopi” e alcune delle sue terre, vennero cedute al Vescovo di Luni, ma successivamente con l’insediamento in Lucca dei Longobardi, i Vescovi di Lucca, interessati a Piazza al Serchio riuscirono in vari periodi ad acquistare il “Castrum” e le sue terre, instaurando “La Contea di Piazza e Sala” e a tenerla in Feudo per ben 900 anni.
Dopo il Mille, le continue guerre fra Lucca, Pisa e i Malaspina, sempre pronti ad impossessarsi dell’alta Gargagnana, misero in difficoltà il Vescovato di Lucca che, per mantenere i propri privilegi feudatari sulla Contea, fu costretto più di una volta a ricorrere all’intervento dell'Imperatore (Federico Barbarossa 1155, Enrico VI 1194, Ottone IV 1209 e infine Carlo IV 1355).
Castelvecchio in epoca medievale si trovò spesso al centro di battaglie scatenate dalle principali potenze militari toscane presenti nella regione, nel XV° secolo con l’arrivo degli Estensi in Garfagnana la situazione politica sembrò stabilizzarsi, ma quando questi ultimi entrarono in conflitto con la Curia Romana, le operazioni belliche nella zona ripresero. Alcuni uomini dei castelli della Vicaria di Camporgiano si rifiutarono di tornare sotto Lucca, chiedendo protezione al Marchese di Ferrara Leonello D’Este. Per ritorsione verso i Lucchesi e il loro Vescovo s’impadronirono di Sala assaltando e distruggendo Castelvecchio. Al Vescovato di Lucca ci vollero 30 anni di reclami e l’intervento del Pontefice per ripristinare la Contea, che terranno fino alla fine del XVIII° secolo. Il castello fu abbandonato già in epoca rinascimentale, utilizzato in seguito come terreno agricolo e castagneto.
Castelvecchio, i cui ruderi sommersi dalla vegetazione sono rimasti pressoché irriconoscibili per secoli, è stato oggetto di un importante intervento di recupero che ha reso l'area nuovamente fruibile ed utilizzabile come spazio pubblico per eventi e manifestazioni. Oggi è pienamente recuperata la cortina esterna, ormai ridotta (nei punti più alti raggiunge i due metri di altezza), di forma trapezoidale irregolare con il vertice rivolto al nord, l'unica porta di accesso aperta nella cortina sud, la più corta, è perduta salvo per le feritoie poste a sua difesa. Sono identificabili anche le fondazioni di alcuni edifici interni al perimetro che costituivano le strutture di servizio.
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